Donald Trump ha chiesto al presidente russo Vladimir Putin di rivelare qualsiasi informazione compromettente su Hunter Biden, il figlio del suo successore alla Casa Bianca. L’ex presidente degli USA è, quindi, tornato alle accuse mosse durante la sua campagna elettorale. In un’intervista rilasciata ieri, martedì 29 marzo, al programma Just the News di Real America’s Voice, Trump ha affermato che la moglie del sindaco di Mosca avrebbe donato 3,5 milioni di dollari a Hunter Biden. “Sono un sacco di soldi. Gli ha dato 3,5 milioni di dollari. Quindi, ora penso che Putin abbia la riposta e ritengo che dovrebbe darcela, che dovremmo conoscerla”.

Trump, a lungo, ha affermato, ma senza mai fornire prove, che il figlio di Joe Biden ha ricevuto i fondati da Elena Baturina, moglie del defunto sindaco di Mosca Yuri Luzhkov, nel tentativo di ingraziarsi Joe Biden. Trump è stato anche messo sotto accusa dalla Camera dei Rappresentanti nel 2019 per aver tentato di fare pressione sul presidente ucraino Volodymyr Zelensky per portare alla luce ciò che, secondo lui, avrebbe compromesso la reputazione del figlio di Joe Biden, avendo lavorato per una compagnia energetica ucraina. Inoltre, nella campagna elettorale del 2016, Trump chiese pubblicamente a Mosca di scovare le e-mail mancanti della sua rivale democratica di allora Hillary Clinton, poi sconfitta. Trump disse: “Russia, se stai ascoltando, spero che tu riesca a trovare le 30mila e-mail che mancano. Penso che probabilmente sarai ampiamente ricompensata dalla nostra stampa.

Putin – lo sappiamo – ha lanciato un’invasione su vasta scala dell’Ucraina il 24 febbraio scorso con i cittadini ucraini che stanno pagando un prezzo altissimo e con il presidente russo che è già stat accusato di crimini di guerra. Joe Biden sta guidando la risposta occidentale con sanzioni senza precedenti e fornendo soldi e aiuti militari a Kiev, con cui sta resistendo al nemico a tal punto da fargli cambiare tattica. Lo stesso Biden ha bollato Putin come criminale di guerra e ha recentemente affermato che “non può rimanere al potere” dopo le sue azioni in Ucraina.

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