In corso a Istanbul, in Turchia, i colloqui tra Kiev e Mosca.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che l’Ucraina potrebbe dichiarare la neutralità, accettare potenzialmente un compromesso sulle aree contese nell’est del Paese e offrire garanzie di sicurezza alla Russia per arrivare alla pace “senza indugio”. Tuttavia, solo un incontro faccia a faccia con Vladimir Putin potrebbe porre fine alla guerra.
Pur accennando a possibili concessioni, Zelensky ha anche sottolineato che la priorità dell’Ucraina è garantire la propria sovranità e “integrità territoriale“, impedendo alla Russia di spartirsi il Paese.
Zelensky ha, però, sottolineato che l’Ucraina ha bisogno anche di garanzie di sicurezza proprie come parte di qualsiasi accordo: “Dobbiamo raggiungere un accordo con il presidente della Federazione Russa e, per raggiungerlo, deve uscire da lì con le sue gambe… e venire a trovarmi”, ha detto il presidente ucraino in un’intervista rilasciata ai media russi ma che il Cremlino ha impedito che sia diffusa.
Inoltre, come riportato dalla CNN, Zelensky ha reso noto “di aver parlato lunedì con i leader dei paesi partner e di aver detto loro che devono aumentare la pressione delle sanzioni sulla Russia”. Nello specifico, “Zelensky, durante il suo briefing quotidiano lunedì, ha detto di aver parlato con il primo ministro del Regno Unito, il primo ministro del Canada, il cancelliere tedesco, il primo ministro italiano e il presidente dell’Azerbaigian”.
Il presidente ucraino ha dichiarato: “In una conversazione con il cancelliere tedesco Scholz, ho anche prestato molta attenzione alla necessità di aumentare la pressione delle sanzioni sulla Russia”. Il presidente ha pure detto: “L‘Italia ha accettato di diventare uno dei garanti della sicurezza dell’Ucraina nel nuovo sistema di garanzie che stiamo elaborando”.
Zelensky ha pure ringraziato il presidente dell’Azerbaigian “per il sostegno umanitario fornito all’Ucraina e di averli informati sullo stato delle cose nei territori in cui sono entrate le truppe russe”. Zelensky ha detto che “continuerà a parlare con i leader e a lavorare anche con le organizzazioni internazionali”.
Sul fronte di Mosca, infine, il ministro degli Esteri Sergey Lavrov ha dichiarato ieri, lunedì 28 marzo, che i due presidenti potrebbero incontrarsi ma solo dopo che gli elementi chiave di un potenziale accordo saranno stati negoziati: “L’incontro è necessario una volta che avremo chiarezza sulle soluzioni su tutte le questioni chiave”, accusando, però, l’Ucraina di volere solo “imitare i colloqui” mentre la Russia ha bisogno di “risultati concreti”.
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