A Istanbul, in Turchia, presso il Palazzo Dolmabahce, colloqui tra Kiev e Mosca. La delegazione ucraina è arrivata ieri, lunedì 28 marzo, atterrata all’aeroporto internazionale Ataturk intorno alle 22 ora locale, 21 in Italia. Quella russa, invece, è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, prima dell’inizio dei negoziati, ha affermato che è il momento che i colloqui producano dei risultati concreti: “Passi avanti fatti nel corso di questi colloqui consentiranno ai leader di Russia e Ucraina di avere un faccia a faccia e la Turchia è pronta ad ospitare anche questo incontro”, ha detto. Inoltre, “riteniamo che una pace giusta non avrà perdenti e un conflitto prolungato non è nell’interesse di nessuno”.  Rivolgendosi alle delegazioni di negoziatori, Erdogan ha rimarcato che l’incontro di oggi a Istanbul “è motivo di speranza nel mondo e nei vostri Paesi”.

Sempre oggi è previsto anche un colloquio telefonico tra il presidente francese Emmanuel Macron e il leader russo Vladimir Putin. Anne-Claire Legendre, portavoce del ministero degli Esteri francese, al canale televisivo BFM, ha annunciato: “La Francia intende mantenere questo canale aperto al dialogo”, sottolineando che Macron ha già avuto “una serie di lunghe conversazioni con il presidente della Russia”. Obiettivo della telefonata è l’operazione umanitaria per far evacuare i civili da Mariupol con la partecipazione di Grecia e Turchia.

Nonostante dialoghi e negoziati, però, i bombardamenti russi, come nel caso di Mykolaiv, dove è stato colpito un edificio amministrativo. Inoltre, come riferito dallo Stato maggiore di Kiev, le forze ucraine avrebbero contrattaccato le truppe russe su diversi fronti, in particolare sarebbero stati “sette attacchi nelle direzioni di Donetsk e Luhansk“.

Infine, il vice primo ministro ucraino Iryna Verechtchuk, su Telegram, ha annunciato la ripresa delle evacuazioni di civili attraverso tre corridoi umanitari, pure da Mariupol, dopo un giorno di sospensione a causa dei timori di “provocazioni” russe.

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