La Commissione europea ha proposto il congelamento dei beni del patriarca Kirill, capo della Chiesa ortodossa russa, aggiunto a una bozza di ‘lista nera’ che comprende già centinaia di ufficiali militari e uomini d’affari vicini al Cremlino, accusati dall’Unione Europea di sostenere la guerra in Ucraina. La sanzione comporterebbe il congelamentod ei beni e il divieto di viaggio e necessita del sostegno di tutti gli Stati dell’UE per essere adottata. Lo riporta Reuters.

Il testo del sesto pacchetto, visionato dall’ANSA, dice: “Il patriarca Kirill è responsabile del sostegno o dell’attuazione di azioni o politiche che minano o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina, nonché la stabilità e la sicurezza in Ucraina. Inoltre, sostiene il governo russo ed i decisori responsabili dell’annessione della Crimea e della destabilizzazione dell’Ucraina”.

I diplomatici dell’UE si incontreranno questa settimana per discutere questa sanzione che fa parte di un pacchetto più ampio proposto dalla Commissione europea che comprende un embargo petrolifero e restrizioni alle banche russe. Una prima riunione, però, si è conclusa senza un accordo, soprattutto a causa delle critiche di alcuni Paesi – tra cui l’Ungheria – all’embargo sul petrolio e ad altre misure legate ad esse, come il divieto dei servizi di spedizione dell’UE per il petrolio russo.

All’inizio della giornata di oggi, la Chiesa ortodossa russa ha rimproverato Papa Francesco dopo aver esortato il patriarca a non diventare il “chierichetto” del Cremlino, dicendo al Vaticano che tali osservazioni danneggiano il dialogo tra le due chiese.

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