Oggi, giovedì 3 febbraio, dovrebbe essere il giorno del secondo round dei negoziati tra Ucraina e Russia in una località al confine tra Bielorussia e Polonia. A Kiev, però, c’è molto scetticismo per giungere almeno a un cessate il fuoco.

Tra l’altro, come riferito da Yury Voskresensky, analista bielorusso, Kiev avrebbe chiesto di spostare la sede dei colloqui dlla Bielorussia a uno dei Paesi vicini: “Kiev ha respinto Belaya Vezha come luogo per i colloqui. Hanno proposto di spostarli nei Paesi vicini. La delegazione russa è pronta a tenerli solo in Bielorussia per evitare provocazioni”. Secondo Voskresensky, la delegazione Ucraina non si è presentata nella regione di Brest, in Bielorussia, per i negoziati che erano stati annunciati per ieri sera e poi spostati a oggi.

In un nuovo messaggio video, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato: “Ovunque andranno, saranno distrutti. Qui non avranno calma, non riceveranno cibo, non avranno un solo momento di tranquillità. Gli occupanti riceveranno solo una cosa dagli ucraini: la resistenza. Una resistenza feroce. Una resistenza tale che ricorderanno per sempre che noi non rinunciamo a ciò che è nostro, che ricorderanno cos’è una guerra patriottica”.

Inoltre, il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, su Twitter, ha detto: “Questa è una vera guerra del popolo per l’Ucraina. Putin non ha possibilità di vincerla. In questa foto i civili bloccano gli invasori russi a Energodar, ieri. È una di centinaia di foto e video simili. Abbiamo bisogno di partner che aiutino l’Ucraina a difendersi. Soprattutto nell’aria. Chiudete i cieli ora!”. La No Fly Zone, però, non è nell’ordine del giorno dell’Occidente. Il motivo è chiaro: in caso di attivazione, ci potrebbero essere sconti tra le forze armate NATO e quelle russe, perché le prime dovrebbero pattugliare i cieli ucraini e colpire i velivoli del Cremlino.

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