In totale, nella sola regione di Kiev, sono stati recuperati 1.150 corpi di civili e almeno il 50% di essi con ferite da proiettili di armi leggere. Lo ha comunicato oggi la polizia ucraina.

Il capo della polizia regionale di Kiev Andriy Nebytov ha dichiarato in un video condiviso sui social media che la maggior parte dei corpi è stata trovata nella città di Bucha, dove sono stati scoperti centinaia di cadaveri da quando le forze russe si sono ritirate.

L’Ucraina sostiene che i civili trovati morti a Bucha siano stati uccisi dalle forze russe durante l’occupazione della zona. Il Cremlino, dal canto suo, nega di prendere di mira i civili dall’inizio dell’invasione, avvenuta il 24 febbraio scorso, definendo false le accuse e un modo per denigrare l’esercito russo.

Tuttavia, Nebytov, nel video, tra le macerie degli edifici distrutti durante i combattimenti nella regione di Kiev, ha affermato: “Ad oggi, abbiamo trovato, esaminato e consegnato alle istituzioni forensi 1.150 corpi di civili morti. Voglio sottolineare che questi sono civili, non militari”.

I bombardamenti russi, intanto, proseguono nella regione di Donetsk dove, secondo quanto comunicato dall’amministrazione militare ucraina, decise di case di un piccolo villaggio sono state distrutte. Infatti, sarebbero state colpite 27 case a Lastochkine, vicino alla cittadina di Ocheretyn. Non si sa se ci siano state vittime e quante.

Infine, il quartier generale della difesa territoriale della repubblica popolare di Donetsk (DPR) sostiene che 2 persone sono rimaste uccise e 5 ferite in seguito a bombardamenti delle truppe ucraine su un mercato alimentare a Donetsk.

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