Approderanno lunedì nella legge di stabilità le norme sull’Ape, il contestato anticipo pensionistico. Novità per quanto riguarda l’Ape social ovvero i provvedimenti di favore per i lavori usuranti e per i lavoratori precoci. Ma si alza l’asticella dei contributi minimi

Come andrà a finire è difficile saperlo visto che tutte le ipotesi dovranno poi essere vagliate dai due rami del Parlamento, ma l’Ape ovvero il provvedimento che consentirà agli italiani di andare in pensione in anticipo ma pagandosi da se la differenza contributiva, sarà inserita nel pacchetto di norme della legge di stabilità.

Rispetto alle prime ipotesi ci sono molte novità per i lavoratori precoci e per i lavori usuranti oltre all’ape social che interverrà per specifiche categorie di lavoratori svantaggiati. Ecco le principali novità. Potrà chiedere l’anticipo pensionistico il lavoratore che avrà compiuto 63 anni di età quindi 3 anni e 7 mesi prima della data di pensionamento prevista dall’attuale normativa. Di fatto stipulerà un mutuo ventennale per coprire il pagamento della sua pensione per 3 anni e 7 mesi, mutuo che inizierà pagare dalla reale pensione.

Disoccupati, disabili e parenti di primo grado dei disabili o i lavoratori impiegati in settori usuranti come vigili del fuoco, infermieri, edili potranno accedere all’Ape agevolata. In questo caso sarà lo stato a farsi carico del ‘mutuo’ ma per poter accedere al beneficio dovranno avere almeno 30 anni di contributi previdenziali versati se disoccupati o disabili, 36 se impiegati in lavori usuranti e un tetto massimo di reddito di 1350 euro lordi al mese. Il reddito pensionistico che si otterrà per i primi anni sarà però di circa 750 euro al mese. Si apre anche alla possibilità di pensione prima dei 63 anni per i lavoratori precoci che abbiamo almeno 12 contributi prima del compimento dei 19 anni di età e 41 anni di versamenti.

Le imprese in difficoltà o con piani di prepensionamento potranno stringere accordi per pensionare i dipendenti con ape agevolata a carico dell’impresa o suddivisa fra le parti. In legge di stabilità previsto anche l’ampliamento delle quattordicesima ai pensionati con redditi basi fra i 750 e i mille euro lordi mese. Prevista la diminuzione delle tasse ai pensionati equiparandole a quelli dei lavoratori dipendenti.

Tutto, naturalmente, ora passerà al parlamento, commissioni prima e camere dopo, dove potrà essere modificato, ampliato trovando le risorse, o ristretto