Una notizia veicolata dal PACMA, il partito animalista spagnolo, aveva gettato nello sconforto i difensori degli animali anche perchè le vittime di questa sorta di caccia, con tanto di laccio e fucile, sarebbero stati i cani e gatti supposti rinselvatichiti. Il tutto doveva avvenire in alcuni territori di caccia della regione di Castilla – La Mancha. Grazie all’azione legale intentata dagli animalisti del PACMA il primo raid contro cani e gatti è stato bloccato dal Ministero dell’Agricoltura della stessa regione spagnola. La caccia sarebbe dovuta avvenire nell’area di Guadalajara; i cacciatori autorizzati sono così rimasti con il fucile appeso. Purtroppo una legge che autorizza a tali uccisioni era stata apparovata nel 2014, sebbene il Governo che si è succeduto nella regione spagnola, sembrava avere bloccato il tutto. Poi l’inattesa notizia ed il provvidenziale intervento del PACMA.

Un’analoga iniziativa, questa volta diretta contro le capre selvatiche della Sierra di Guadarrama, era stata bloccata dallo stesso partito.

Va ricordato che, di tanto in tanto, anche in Italia vengono avanzate proposte di tal genere. Un capitolo degli allegati alla cosiddetta “direttiva vivisezione”, approvata dal Parlamento Europeo nel 2010 e recepita più di recente in Italia, autorizza, chissà perchè, l’uccisione di cani, gatti ed altri animali rinselvatichiti. Per fortuna è rimasto finora lettera morta, potendo tra l’altro contrastare con altre norma di legge che in Italia vietano queste uccisioni.
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