Atene ha congelato tutti i beni dell’ex vicepresidente del Parlamento europeo, Eva Kaili, nonché della sua famiglia e del suo partner. Lo hanno reso noto le autorità greche.

La decisione è motivata dalla necessità di mettere in sicurezza capitali che potrebbero essere derivanti da attività illegali e che sono collocati in Grecia (proprietà immobiliari, conti, società…

Eva Kaili, insieme ad altre quattro persone, è accusata dalla Procura federale di Bruxelles di riciclaggio, associazione a delinquere e corruzione. Tutto legato ad interventi in favore del Qatar (dove si stanno svolgendo i mondiali di calcio) con l’obiettivo di ‘ripulire’ la reputazione del Paese arabo.

Il capo dell’Autorità antiriciclaggio greca, ex sostituto procuratore della Corte Suprema, Charalambos Vourliotis, ha notificato la decisione agli istituti di credito greci, ma anche ai servizi statali competenti (uffici catastali).

Venerdì scorso, 9 dicembre, nella casa di Eva Kaili sono state trovte borse piene di contenti con un importo complessivo a sei cifre. Lo ha riportato il giornale belga L’Echo. Tale somma, da un valore stimato superiore al milione di euro, si aggiunge ai 600 mila euro già ritrovati dalla polizia belga nelle prime case perquisite.

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