Un’esercitazione militare senza precedenti ha mostrato come Pechino stia preparando nei minimi dettagli un’invasione anfibia dell’isola democratica, mentre Taiwan risponde con un manuale di sopravvivenza distribuito a milioni di cittadini.
Nuove immagini satellitari hanno acceso i riflettori su una delle manovre militari più inquietanti mai condotte dalla Cina: una simulazione di invasione di Taiwan, effettuata utilizzando una flotta “ombra” di traghetti civili.
Le immagini – ottenute da osservazioni satellitari e dati di tracciamento navale – mostrano una dozzina di imbarcazioni civili impegnate in una vera e propria prova generale di sbarco, in perfetto stile D-Day. Una strategia che evidenzia in modo inequivocabile la determinazione del presidente Xi Jinping a portare a compimento quella che Pechino considera una “riunificazione nazionale”, ma che per il mondo potrebbe significare un nuovo conflitto globale.
La flotta “civile” della Cina al servizio dell’esercito
Come riportato su The Sun, il 17 agosto 2025, dodici grandi navi civili hanno lasciato un porto nella provincia di Guangdong dirette verso una spiaggia destinata agli sbarchi. Sei erano traghetti roll-on roll-off, progettati per caricare veicoli, mentre le altre sei erano navi da carico pesante, comunemente utilizzate per trasportare merci in tutta l’Asia.
Le immagini satellitari mostrano chiaramente come queste navi abbiano raggiunto la riva durante la notte, per poi simulare lo sbarco all’alba. Alcuni mezzi, come il cargo Huayizhixing lungo 90 metri, sono stati immortalati mentre scaricavano circa 20 veicoli direttamente sulla spiaggia utilizzando rampe mobili.
In supporto a questa flotta, erano presenti quattro imbarcazioni militari dotate di un sistema di moli temporanei auto-propulsivi, già avvistati nei primi anni 2020. A completare l’armata, anche mezzi anfibi da sbarco dell’Esercito Popolare di Liberazione (PLA).
Perché la Cina usa traghetti civili per l’invasione?
Secondo gli analisti, la Cina ha un problema logistico evidente: le sue forze armate possono trasportare al massimo 20.000 soldati via mare, ma per un’invasione efficace dell’isola ne servirebbero almeno 300.000.
Per ovviare a questa mancanza, Pechino ha conferito al PLA il potere di requisire navi civili – come traghetti e cargo – da impiegare in operazioni militari. In questo modo, Xi Jinping potrebbe utilizzare infrastrutture commerciali esistenti per trasformarle in strumenti bellici.
Una strategia che, seppur ingegnosa, solleva interrogativi sul confine sempre più labile tra mondo civile e militare nella Cina contemporanea.
L’ombra di una guerra mondiale
Gli esperti temono che il presidente Xi si senta rafforzato dalla posizione più ambigua dell’amministrazione Trump nei confronti della Russia, e che possa accelerare i suoi piani su Taiwan.
Gli Stati Uniti, da parte loro, hanno ribadito il proprio impegno a difendere l’isola, che si trova a soli 160 chilometri dalla costa cinese. Una dichiarazione che lascia presagire uno scontro diretto tra superpotenze.
Un’eventuale escalation militare tra Washington e Pechino potrebbe innescare una crisi dalle proporzioni ben superiori a quelle viste in Ucraina.
Taiwan si prepara: un manuale contro l’invasione
Mentre Pechino affina i preparativi militari, Taiwan risponde con un’iniziativa civica: un manuale per la popolazione su come affrontare una possibile invasione.
Il libretto, presentato a settembre 2025, include per la prima volta istruzioni dettagliate su cosa fare in caso di incontro con soldati nemici. Viene anche specificato che qualsiasi annuncio di resa da parte delle autorità deve essere considerato falso, per evitare manipolazioni psicologiche da parte del nemico.
Il manuale aiuta inoltre i cittadini a localizzare rifugi antiaerei e a preparare kit di emergenza. Sarà distribuito a oltre 9,8 milioni di famiglie in tutta l’isola e sarà disponibile anche in inglese e altre lingue straniere.
Lin Fei-fan, vice segretario generale del Consiglio di Sicurezza Nazionale di Taiwan, ha dichiarato: “Questo libretto dimostra la nostra determinazione a difenderci. Le persone dall’altra parte dello Stretto devono capire che ci sarà un costo enorme se la Cina prenderà la decisione sbagliata, perché il popolo taiwanese ha la volontà e l’impegno chiaro nel difendere se stesso. Le persone sono pronte ad agire per proteggersi a vicenda”.
Lin ha anche annunciato campagne informative per aiutare i cittadini a preparare i propri kit di emergenza, anche se non ha fornito ulteriori dettagli.
Lo sapevi che…?
- La distanza tra Taiwan e la Cina continentale è inferiore a quella tra Napoli e Palermo.
- Taiwan ha un esercito di circa 170.000 soldati, ma punta molto anche sulla difesa civile.
- Le forze armate cinesi superano i due milioni di unità, rendendo il PLA il più grande esercito permanente al mondo.
- Alcuni traghetti cinesi roll-on roll-off possono trasportare oltre 200 veicoli militari in un’unica traversata.
- Il manuale distribuito da Taiwan ricorda molto quelli usati in Europa durante la Guerra Fredda per preparare la popolazione in caso di attacco nucleare.
FAQ
La Cina ha davvero intenzione di invadere Taiwan?
Non esistono dichiarazioni ufficiali che confermino un’invasione imminente, ma le esercitazioni recenti mostrano una preparazione militare sempre più avanzata e mirata.
Cosa prevede il manuale di emergenza taiwanese?
Include istruzioni su come comportarsi in caso di attacco, dove trovare rifugi e come preparare un kit d’emergenza. Ribadisce che la resa ufficiale non sarà mai annunciata attraverso canali informali.
Gli Stati Uniti interverranno se la Cina attacca Taiwan?
Sì, l’attuale amministrazione americana ha promesso difesa militare all’isola, anche se i dettagli operativi restano riservati.
Perché la Cina usa traghetti civili per esercitazioni militari?
Perché non ha sufficienti mezzi militari anfibi per trasportare tutti i soldati necessari. I traghetti civili permettono un rapido adattamento logistico.
Quanto è preparata Taiwan a resistere a un’invasione?
Taiwan ha potenziato sia le difese militari che quelle civili, ma resta in netta inferiorità numerica rispetto alla Cina. La preparazione psicologica dei cittadini è parte della strategia difensiva.






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