Si avvicina il weekend dedicato alla campagna di comunicazione nazionale sui rischi naturali che interessano il nostro Paese. Sabato 15 e domenica 16 ottobre circa 7.000 volontari e volontarie allestiranno punti informativi “Io non rischio” in circa 700 piazze distribuite su tutto il territorio nazionale per sensibilizzare i propri concittadini sul rischio sismico, sul rischio alluvione e sul maremoto.
Protagonisti della campagna, giunta alla sesta edizione, sono i volontari e le volontarie – appartenenti alle sezioni locali di 27 organizzazioni nazionali di volontariato di protezione civile, nonché a gruppi comunali e associazioni locali – formati nei mesi scorsi sotto il coordinamento del Dipartimento della Protezione civile per diffondere la cultura della prevenzione del rischio nei territori dove operano ordinariamente. Il volontariato si trasforma quindi in uno strumento attivo di comunicazione delle buone pratiche di protezione civile.
“La sesta edizione di Io non rischio si carica di un valore aggiunto, cadendo a poco meno di due mesi dal terremoto che lo scorso 24 agosto ha colpito il Centro Italia” ha detto il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio.
Mentre si avvicina la campagna, infatti, l’intero Servizio Nazionale della Protezione Civile, tra cui anche alcuni volontari che saranno nelle piazze i prossimi 15 e 16 ottobre, è impegnato nella gestione dell’emergenza. Le terribili immagini delle aree colpite rendono ancora più evidente, per tutti noi, l’importanza di sensibilizzare i cittadini alla consapevolezza dei rischi e alle conoscenza delle buone pratiche di prevenzione. Anche su questo non arretreremo di un centimetro.
“Io non rischio” – campagna nata nel 2011 per sensibilizzare la popolazione sul rischio sismico – è promossa dal Dipartimento della Protezione Civile con Anpas-Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e Reluis-Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica. L’inserimento del rischio maremoto e del rischio alluvione ha visto il coinvolgimento di Ispra-Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Ogs-Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, AiPo-Agenzia Interregionale per il fiume Po, Arpa Emilia-Romagna, Autorità di Bacino del fiume Arno, CamiLab-Università della Calabria, Fondazione Cima e Irpi-Istituto di ricerca per la Protezione idro-geologica.
Commenta con Facebook