L’Italicum esce azzoppato dalla Consulta che ha bocciato il ballottaggio, salvando però il premio di maggioranza e  ritenendo non fondata la questione di legittimità.

In sostanza il premio di maggioranza per il partito che alle elezioni politiche otterrà il 40% dei voti è legittimo.

Via libera, invece, ai capilista bloccati ma con un limite. Le pluricandidature, infatti, non permetteranno di scegliere il collegio di elezione. I dubbi sui capilista si rifacevano ad un pronunciamento della Consulta che come si ricorderà tre anni fa bocciò il Porcellum anche se l’Italicum dà la possibilità di attribuire due preferenze.

Per le pluricandidature, invece, è stata ritenuta illegittima la parte che consentiva al capolista eletto in più collegi di scegliere discrezionalmente il proprio collegio d’elezione. Sarà così necessario un sorteggio.

Con questa sentenza “la legge elettorale è suscettibile di immediata applicazione“,  dunque, si potrebbe tornare quanto prima alle urne anticipando la fine della legislatura.

La sentenza porterà a delle ripercussioni sul piano politico: bisognerà comprendere come si comporrà lo scacchiere delle alleanze e se tutto ciò avrà degli effetti anche sulle Regionali di Sicilia.

Erano cinque gli atti di promovimento davanti alla Corte Costituzionale, promossi in ordine di tempo dai tribunali di Messina, Torino, Perugia, Trieste e Genova.