I soldati ucraini sono stati accolti con fiori e abbracci quando sono arrivati oggi, venerdì 11 novembre, nel cuore di Kherson dopo che le truppe russe si sono ritirate dalla città.

Sui social media sono stati condividi vari video che mostrano i residenti radunati nelle strade della città dell’Ucraina meridionale per applaudire l’arrivo delle forze di Kiev dopo che una bandiera è stata issata sull’edificio dell’amministrazione regionale.

Kherson era l’unica capitale regionale conquistata dalla Russia dall’inizio dell’invasione a febbraio. Tuttavia, alcuni funzionari ucraini e occidentali credono che la ritirata possa essere il preludio di un’imboscata dell’esercito del Cremlino con i residenti dentro e intorno alla città che stanno assaporando la libertà dopo otto lunghi mesi di occupazione. Insomma, l’allerta resta alta.

In attesa di conoscere le prossime mosse dell’esercito russo, i soldati ucraini si sono abbracciati a Kherson e hanno anche scattato varie fotografie mentre la loro bandiera veniva issata fuori dall’edificio principale della polizia. Un’altra clip mostra una ragazza ucraina che suona l’inno nazionale con il violino mentre le forze amiche liverano la sua città nella regione di Kherson.

In un post su Facebook, l’agenzia di intelligence della difesa ucraina ha proclamato Kherson di nuovo sotto il controllo di Kiev e ha incoraggiato tutti i soldati russi rimasti nell’area a arrendersi: “I tuoi comandanti ti esortano a vestirti in borghese e a provare a fuggire da Kherson da solo. Ovviamente non puoi farlo. Hai solo una possibilità per evitare la morte: arrenderti immediatamente”.

Il Cremlino: “Il ritiro non è un’umiliazione”

Dal canto suo, il ministero della Difesa russo ha affermato che oltre 30mila soldati e 5ila mezzi militari e armamenti sono stati trasferiti sulla sponda sinistra del fiume Dnipro nella ritirata da Kherson.

Inoltre, come riportato dalla BBC, il portavoce di Vladimir Putin, Dmitri Peskov, ha risposto di “no” alla domanda se il ritiro delle truppe russe da Kherson fosse una “umiliazione” per il Cremlino: “i sono un sacco di esperti diversi, alcuni dicono cosa lei ha detto, altri dicono altre cose. Noi non vogliamo commentare nessuna di queste cose”.

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