Un lupo affetto da una grave malattia, arrivato mesi addietro al Centro Il Pettirosso di Modena. L’animale era stato assistito dalla Clinica Veterinaria di Perugia perchè affetto da un virus che alcuni anni addietro aveva decimato i lupi del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Passato il momento più critico, aveva bisogno di una sede adeguata ove completare la difficile e lunga cura che si prospettava.
Una sfida, riferiscono i volontari del Centro affrontata consultando il Servizio Veterinario del Dipartimento di Sanità Pubblica al fine di attuare i protocolli sanitari necessari per l’isolamento. Le strutture del Pettirosso, all’avanguardia a livello nazionale, oltre a garantire un adeguato livello sanitario, hanno permesso di isolare adeguatamente il lupo impendendo la pericolosa visione dell’uomo che ne avrebbe compromesso il ritorno in natura.
Sorvegliato sempre con le telecamere, il lupo è stato monitorato congiuntamente all’Istituto Zooprofilattico di Modena e Perugia. Nel tempo i gravi problemi neurologici si sono attenuati; risultava ancora positivo alla malattia ma la sua reattività era particolaremente alta. Un ritorno in natura non era solo auspicabile ma iniziava ad apparire possibile. Le analisi vennero visionate anche dall’Università di Bari, finchè arrivò il responso finale: gli esami sono negativi!
In tale maniera il lupo a rischio vita poteva tornare a casa. Radiocollarato dall’Università di Perugia, il bellissimo animale sarà a breve nella natura protetta di un Oasi dell’Umbria. Alle spese per il trasporto, oltre al Centro il Pettirosso, ha contribuito la LAV di Bologna. “La liberazione di un’animale in natura – afferma Piero Milani, responsabile del Centro Il Pettirosso – è un successo di tutti ma sopratutto della natura. Ora è in viaggio e tra poche ore rivedrà il bosco che non ha mai dimenticato e che forse lo ha fatto sopravvivere sperando di rivederlo”.
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