Lanciata da un’auto in corsa. Il fatto è successo lo scorso dicembre a Terzigno, in provincia di Napoli.
Una persona sensibile si è subito diretta verso la cagnetta, nel frattempo allontanatasi nelle campagne vicine fortemente claudicante. Purtroppo non è stato possibile prendere il numero di targa della macchina dalla quale è stata fatta volare. Sembra che a bordo del mezzo vi fossero almeno due persone.
Il cane, risultato inavvicinabile nonostante il forte problema deambulatorio, è stato accudito a distanza per almeno tre giorni da una signora. La cagnetta, dolorante, tentava di mordere chi cercava di prendersi cura di lei.
Dopo diversi tentativi i soccorritori riuscivano a recuperarla provvedendo al ricovero presso un ambulatorio veterinario di Torre del Greco. Le sue condizioni si sono rilevate subito molto complesse. Il cane, infatti, presentava un problema alla colonna vertebrale.
Subito i volontari del luogo si sono dati da fare sia per tentare di rintracciare l’eventuale proprietario o comunque provare a ricostruire la storia della cagna. Per lei sembrava potersi prospettare un carrellino ortopedico che le avrebbe permesso di vivere nel caso di paralisi agli arti posteriori.
La storia, però, si è dovuta interrompere molto prima e nel peggiore dei modi. A distanza di circa due settimane la cagnetta, risultata poi con la colonna vertebrale gravemente compromessa, ha avuto un repentino peggioramento ed è morta. Un fatto che lascia molta rabbia per l’incredibile comportamento di chi ha deciso di “sbarazzarsi” in tal maniera del povero animale. Una cagnetta di circa tre anni, ritrovata molto magra. Purtroppo la legge punisce in maniera molto blanda questi comportamenti; anche nel caso di flagranza non si può procedere all’arresto. A condanna definitivia, non è possibile (al di là delle previsioni di reclusione, sia nel caso di maltrattamento che di morte di animali) stabilire una minima limitazione della libertà personale. Le pene reclusive stabilite dalla legge 189/04, infatti, sono ben al di sotto della soglia minima prevista per tali restrizioni. I casi più gravi finora conclusi con la condanna in Italia, riportano una multa prossima ai 10.000 euro. La multa è la sanzione pecuniaria dei reati delitti.
Se sei interessato al mondo degli animali CLICCA QUI
Commenta con Facebook