Sergej Lavrov, ministro degli Esteri russo, ha accusato i Paesi occidentali di condurre una “guerra totale” alla Russia, al suo popolo e alla sua cultura mentre Mosca sta portando avanti la sua “operazione militare speciale” in Ucraina.
Lavrov, durante una riunione al ministero, ha affermato: “L’Occidente ha dichiarato guerra a noi, a tutto il mondo russo. La cultura della cancellazione della Russia e di tutto ciò che è connesso con il nostro Paese sta già raggiungendo l’assurdo. Sono banditi i classici: Tchaikovsky, Dostoevskij, Tolstoj, Puskin. Sono perseguitate anche le figure della cultura e dell’arte nazionale che oggi rappresentano la nostra cultura. In generale, posso dire con sicurezza che questa situazione resterà con noi per molto tempo”. Lavrov, quindi, ha accusato l’Occidente di avere messo al bando scrittori, compositori e altre figure culturali russe.
Secondo il Ministro degli Esteri di Mosca, Washington “e i suoi satelliti stanno raddoppiando, triplicando, quadruplicando i loro sforzi per contenere il nostro Paese”. Stanno “utilizzando la più ampia gamma di strumenti, dalle sanzioni economiche unilaterali alla propaganda completamente falsa nello spazio dei media globali”. E ancora: “In molti Paesi occidentali, la russofobia quotidiana è diventata di una natura senza precedenti e, con nostro grande rammarico, è incoraggiata dai circoli governativi in un certo numero di Paesi”.
Sempre oggi si è fatto sentire anche Vladimir Putin, durante una riunione del Consiglio economico supremo eurasiatico: “Le pressioni esercitate da una serie di Paesi ostili contro la Russia costituiscono quasi un’aggressione”.
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