“Germania, Austria e Francia rispediscono in Italia un numero di migranti superiore a quelli che sbarcano”. La notizia arriva da fonti alte ed accreditate a Radio 24 ed è confermata anche dai numeri chiesti e ottenuti dal Ministero dell’Interno tedesco.
Secondo quanto riportato dall’emittente radiofonica, dal primo gennaio all’8 maggio 2019 sono sbarcati in Italia 857 migranti, nello stesso arco di tempo ben 710 “Dublinanti”, migranti sbarcati in l’Italia, poi passati nei paesi confinanti attraversando la frontiera a Ventimiglia, a Bolzano o altrove, sono stati rispediti indietro soltanto dalla Germania. Senza considerare quelli rispediti dall’Austria, che in percentuale è il paese che rimanda in Italia più “Dublinanti”. E poi ci sono quelli che vengono rispediti da Parigi.
Se dai dati si scopre che sono arrivati in Italia, questi migranti “Dublinanti” vengono rispediti indietro, verso il paese di primo sbarco. Germania, Austria e Francia lo possono legittimamente fare in base al trattato di Dublino, che impone che i migranti chiedano asilo e restino nel paese di sbarco. Trattato che l’Italia non ha mai ottenuto di modificare.
Dal primo gennaio 2019 a fine aprile il numero di “Dublinanti” rispediti in Italia supera e di molto il numero di migranti sbarcati dai barconi. Nel 2018, la Germania ha trasferito un totale di 2848 persone in Italia in base al regolamento di Dublino (come da dati del ministero tedesco) e il trend continua.
Le statistiche del governo federale, rese note a seguito di una interrogazione parlamentare di una deputata della Linke, e pubblicate dalla Suddeutsche Zeitung dicono che nei primi 11 mesi del 2018, su 51.558 casi esaminati, la Germania ha chiesto ad altri paesi dell’Unione europea di riprendersi i migranti arrivati in Germania dal resto d’Europa, e in 35.375 casi la richiesta tedesca è stata accolta in quanto inoppugnabile. Il paese che ha dovuto riaccoglierne in maggior numero è l’Italia, che ha dovuto riprendersi un migrante espulso su tre. Rispetto al 2017 la quota dei migranti espulsi dalla Germania è salita nel 2018 dal 15,1% al 24,5%.
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