Un leone ed un orso, ridotti pelle ed ossa e nutriti, quando possibile, grazie alla generosità degli abitanti di Mosul.
Tutti gli altri animali sono morti o scappati. Abbandonati per lungo tempo dall’Isis o oggetto di probabili traffici illegali. Le immagini tragiche di quello che resta dello zoo cittadino stanno iniziando a circolare grazie a due organizzazioni con sede rispettamente in Austria e nel Kurdistan iracheno. Si tratta della Tierschutzverein Robin Hood e del Kurdistan Organisation for Animal Rights, la prima specializzata in aiuti per gli animali in Stati esteri, la seconda rappresentata dal suo presidente Sulaiman Saeed. Sono stati gli operatori di quest’ ultima organizzazone a raggiungere il disastrato zoo rilanciando quanto denunciato da “Mosul Eye”, l’anonimo blogger che, anche sotto la dittatura dell’Isis, non ha mai smesso di mostrare al mondo quanto stava avvenendo nella città Irachena.
E’ stato “Mosoul Eye” a lanciare il grido di allarme per le condizioni degli animali detenuti nello zoo iracheno. Animali morti di sete e di fame, rimasti prigionieri fino alla morte o scappati, come nel caso delle scimmie, a seguito dei danni causati dai bombardamenti.
La città, ora liberata dall’esercito regolare Iracheno e dai combattenti Curdi, ha svelato l’orrore della guerra che non ha risparmiato neanche gli animali dello zoo.
Grazie alla collaborazione tra le due associazioni sono arrivati gli alimenti. 150 chilogrammi di carne di pollo per il leone ed oltre mezza tonnellata di verdura e frutta per l’orso. A preoccupare di più sono le condizioni del grande felino, trovato in uno stato di grave deperimento fisico e psichico, quasi catatonico. La leonessa, che era riuscita a sopravvivere fino a poco prima della liberazione della città, è morta sotto i suoi occhi. Il corpo è stato trovato rannicchiato in una fosse scavata nell’asfalto. I soldi per l’acquisto degli alimenti sono stati forniti dalla Tierschutzverein Robin Hood mentre in loco sono operativi i volontari del Kurdistan Organisation for Animal Rights.
Non è ancora chiaro se i due animali scampati alla follia della guerra, rimarrano nello zoo o verranno trasferiti in un luogo più idoneo. Un caso emeblematico, quello occorso a Mosul. Grazie a Mosoul Eye si è avuta prova come, anche nei momenti più drammatici, qualcuno pensa agli animali.
In più casi, le ONG internazionali hanno riferito di traffici di animali provenienti proprio dall’Iraq ed arrivati anche sulle sponde del Mediterraneo. Chissà se i reduci dello zoo di Mosul hanno almeno in parte fatto la stessa fine.
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