C’era una volta la balena bianca che specie nei mari tempestosi della politica siciliana riusciva sempre a nuotare con l’eleganza di un delfino e la ferocia degli squali. La storia della Dc nell’Isola ha avuto mille risvolti ed altrettanti sono stati i ‘de profundis’ intonati e gli alleluia di una nuova resurrezione.
Quanto sta accadendo in queste ore agli eredi dello Scudocrociato sembra un film già visto fin dalla fine della Dc: gruppi che diventano correnti che poi si trasformano in movimenti o partiti, per poi unirsi nuovamente e canticchiare allegramente ‘scurdammoce o passato…’
Fu così, ad esempio, nel 2011 quando Gianpiero D’Alia riabbracciò alcuni amici di un tempo che erano stati folgorati dal vento del Mpa che dalla metà degli anni Duemila soffiava fortissimo specie in Sicilia. Sotterrarono l’ascia di guerra, rifondarono l’Udc e furono determinanti per la vittoria di Crocetta mandando una discreta pattuglia a Sala d’Ercole.
Oggi proprio quel gruppo vicinissimo al politico messinese è in aperto contrasto con Lorenzo Cesa, segretario dell’Udc, che ieri ha liquidato D’Alia con una sospensione dal partito trasformatasi poi in dimissioni da parte dello stesso ex ministro siciliano.
Sullo sfondo c’è la frattura sui temi del referendum costituzionale e soprattutto la collocazione delle anime democristiane in seno ai due schieramenti: Pd o centrodestra.
Gianpiero D’Alia spinge verso l’area che sostiene il governo di Renzi e nell’esecutivo è rappresentato dal ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, con il quale ha dato vita al movimento ‘Centristi per il Sì’ che da Catania, e con l’imprimatur di Pier Ferdinando Casini, ha avviato il tour nazionale che oltre a puntellare le ragioni del ‘Sì’ serve anche mettere qualche bandierina in giro per l’Italia e cercare aggregazioni.
Il movimento che fa capo a D’Alia in Sicilia può contare innanzitutto sulla pattuglia di deputati regionali che hanno poi i propri uomini sul territorio.
Sulla sponda opposta c’è Lorenzo Cesa. Il segretario nazionale Udc spinge verso il centrodestra e ne immagina una ricostruzione in cui l’area di centro può avere ancora un ruolo determinante. Sebbene lo strappo con l’ex amico D’Alia sia ancora piuttosto recente, c’è chi sussurra di grandi manovre siciliane per avvicinare gli amici di un tempo, quando cioè l’Udc era la seconda forza del centrodestra. Fra le ipotesi che affiorano ci sarebbe addirittura una possibile condivisione al progetto di pezzi del Mpa-Pds, di Ala e Cantiere popolare. Ma siamo solo ai rumors.
Va specificato che a differenza degli ultimi big bang dell’universo democristiano, in questo caso – stando ai sondaggi che comprendono anche Ncd – si argomenta su cifre risicate e un’ulteriore frazione produce numeri ancora più piccoli.
Questa è la matematica anche se con gli eredi della balena bianca non è mai detta l’ultima parola.
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