Il ministero degli Esteri cinese ha smentito oggi, lunedì 21 febbraio, che il razzo che si schianterà sul lato opposto della luna il prossimo mese provenga da una missione lunare cinese del 2014, come sospettato dagli Stati Uniti d’America.

Il razzo, che dovrebbe schiantarsi sulla luna il 4 marzo, è stato identificato inizialmente da un ricercatore indipendente come uno stadio del Falcon usato da SpaceX, l’azienda aerospaziale di Elon Musk.

Tuttavia, all’inizio di questo mese, la National Aeronautics and Space Administration (NASA) ha affermato che un’analisi ha mostrato che l’oggetto potrebbe essere il razzo ausiliario (o booster) della missione cinese Chang’e 5-T1, avvenuta nel 2014. In effetti, allora la Cina lanciò la navicella spaziale senza equipaggio sulla luna con un razzo Long March 3C, costituito da tre stadi. La missione era di testare la capacità della capsula del veicolo spaziale di rientrare nell’atmosfera terrestre (e la capsula è atterrata di nuovo sulla Terra lo stesso mese).

“Secondo il monitoraggio della Cina, il Chang’e 5 è entrato in sicurezza nell’atmosfera terrestre ed è completamente bruciato”, ha detto ai giornalisti Wang Wenbin, portavoce del ministero degli Esteri cineseò.

Comunque, il viaggio quasi decennale del razzo ha riacceso la discussione sui detriti spaziali e su chi è legalmente responsabile del tracciamento della ‘spazzatura’ che galleggia al di fuori dell’atmosfera terrestre. “La Cina segue il diritto internazionale per lo sviluppo degli affari spaziali e salvaguarderà lo sviluppo a lungo termine delle attività nello spazio extraatmosferico e condurrà consultazioni più ampie con le parti interessate”, ha affermato Wang, a tal proposito.