Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, e il manager dei VIP, Lucio Prestia, sono indagati per finanziamento illecito e false fatturazioni dalla Procura della Repubblica di Roma.

L’indagine è legata al documentario Firenze secondo me realizzato dalla società di Presta, l’Arcobaleno Tre. Quel progetto TV, andato in onda su Discovery, finì nel 2019 in una relazione dell’antiriciclaggio della UIF (Unità di informazione finanziaria).

Nei giorni scorsi, su delega dei Pm romani, è stata svolta una perquisizione nei confronti del produttore da parte della Guardia di Finanza. L’attività ha riguardato i contratti stipulati dalla società con l’ex premier Renzi per la produzione del documentario.

La Procura di Roma, secondo quanto riportato dal quotidiano Domani, «vuole vederci chiaro sulla regolarità dell’operazione. I sospetti maggiori non riguardano tanto il documentario, visto che il prodotto – al di là dei compensi anomali e fuori mercato per il conduttore-autore – è certamente stato realizzato e messo in onda. I dubbi toccano soprattutto altri due contratti e relativi bonifici da centinaia di migliaia di euro a favore di Renzi, scoperti dopo una verifica fiscale nella sede dell’Arcobaleno Tre. Denaro versato dalla società del manager all’ex premier per la cessione dei diritti d’immagine e per alcuni progetti televisivi che i due avrebbero dovuto fare insieme».

Nel decreto di perquisizione ai Presta e alla loro Arcobaleno Tre, i pm «parlano infatti di ‘rapporti contrattuali fittizi, con l’emissione e l’annotazione di fatture relative a operazioni inesistenti, finalizzate anche alla realizzazione di risparmio fiscale, consistente nell’utilizzazione quali costi deducibili inerenti all’attività d’impresa costi occulti del finanziamento della politica. I programmi ipotizzati non sono infatti mai stati fatti, e soprattutto – ha concluso il quotidiano – i pagamenti al politico non sono stati iscritti al bilancio».

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