In Messico una bambina di 3 anni è stata dichiarata due volte morta dopo che è stato scoperto al suo funerale che respirava ancora. Lo riporta il New York Post. Il fatto risale a pochi giorni fa. La famiglia di Camila Roxana Martinez Mendoza ha citato in giudizio l’ospedale dov’era stata ricoverata la piccola per negligenza.

Camila, infatti, era stata portata al Salinas de Hidalgo Basic Community Hospital per disidratazione il 17 agosto scorso: soffriva di vomito, mal di stomaco e febbre. Prima di dimetterla, le è stato somministrato del paracetamolo. Tuttavia, le condizioni di Camila sono peggiorate e un medico privato ha raccomandato ai genitori di riportarla in ospedale dove, però, è morta.

La madre di Camila sostiene che il personale dell’ospedale abbia trascurato la figlia durante la sua seconda visita. Ha affermato che lo staff ha impiegato molto tempo prima di darle ossigeno e somministrarle dei liquidi per via endovenosa: “Non riuscivano a trovare le sue vene e, alla fine, ce l’ha fatta un’infermiera”, ha raccontato la madre Mary. La piccola è stata poi portata in una stanza chiusa a chiave per poi essere dichiarata morta dall’ospedale.

La donna ha riferito che prima che Camila fosse portata via, poteva ancora sentire sua figlia che l’abbracciava: “Mi stava ancora abbracciando, l’hanno portata via e mi hanno detto: ‘Devi lasciarla riposare in pace'”.

Al funerale di Camila, che si è svolto il giorno successo, la madre ha notato della condensa sul coperchio della bara di vetro della figlia, dicendo che stesse ancora respirando ma gli altri presenti le hanno detto che si trattavano di allucinazioni a causa del dolore. Tuttavia, la nonna della piccola si è accorta che gli occhi della nipote si muovevano ed è stata appurata una frequenza cardiaca di 97 battiti al minuto. Camila, quindi, è stata riportata in ospedale dov’è stata dichiarata morta una seconda volta. Durante il viaggio in ambulanza, secondo la madre, la frequenza cardiaca era scesa a 35 battiti al minuto.

La prima causa di morte è stata l’idratazione, mentre, per quanto concerne la seconda, s’ipotizza edema cerebrale o gonfiore del cervello: “Non ho rancore nei confronti dei medici ma chiedo solo che i responsabili vengano rimossi affinché non accada mai più”.

Indagini sono in corso.