“L’Italia non ha appigli legali per chiedere” a Malta “di fornire un porto sicuro per questo ultimo caso”. Lo scrive il governo maltese in una nota in riferimento alla richiesta della Guardia costiera italiana di un porto per lo sbarco e l’assistenza di 177 migranti soccorsi e presi a bordo dalla nave Diciotti. “Il porto sicuro più vicino è Lampedusa”, sottolinea il governo maltese nella nota pubblicata dal ministro degli Interni Michael Farrugia.
Secondo quanto riferito dal governo di Malta il barcone di migranti, “che procedeva nella navigazione senza dare segnali di difficoltà”, “ha rifiutato l’aiuto della Marina maltese, che stava monitorando l’imbarcazione lungo il suo tragitto all’interno della zona di ‘Search and Rescue’ (Sar) maltese, insistendo di voler proseguire il viaggio verso la sua destinazione finale, cioè l’Italia”. “Stranamente – prosegue la nota – il Centro di coordinamento del soccorso marittimo di Roma non ha mostrato alcun interesse per la sicurezza dei migranti quando il barcone si trovava nella zona di ‘Search and rescue’ della Libia e non ha fornito assistenza tra una zona Sar e un’altra”. Il comunicato è accompagnato da una cartina che mostra il luogo del recupero dei migranti, distante circa 16 miglia nautiche da Lampedusa e oltre 76 da Malta.
Ieri mattina era stato per primo il solito Salvini ad annunciare la presenza dei migranti nel Mediterraneo presi a bordo da una nave italiana senza che il Viminale ne fosse stato informato. “Nelle ultime ore sono stato in mezzo a gente stupenda in Sicilia, in Calabria e a Genova. Ma in Europa non cambiano mai….. È mio dovere informarvi che un barcone con 170 immigrati a bordo, ora in acque maltesi e in difficoltà, viene bellamente ignorato, anzi viene accompagnato verso le acque italiane, dalle autorità maltesi”. Così su Facebook il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che aggiunge: “Se questa è l’Europa, non è la mia Europa. L’Italia ha già accolto, e speso, abbastanza. Sia chiaro a tutti, a Bruxelles e dintorni. Punto.”
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