Dopo le minacce espresse in piazza durante i cortei, si spostano online, tramite i canali dei social media. Giorgia Meloni, presidente del Consiglio dei Ministri e presidente di Fratelli d’Italia, si trova al centro di una controversa situazione, costretta a fronteggiare minacce di morte provenienti da alcuni profili social, proprio alla vigilia della sua visita a Caivano, dove aveva intenzione di portare solidarietà alle giovani vittime di uno stupro di gruppo.

Le minacce sui social

L’invito a Caivano, proveniente da Don Patriciello, aveva lo scopo di esprimere vicinanza e supporto alle giovani vittime dello stupro di gruppo che aveva scosso la comunità. Tuttavia, le intenzioni della Meloni sono state oscurate dalle minacce online, che sembrano essere scaturite da un contesto più ampio: la decisione del governo di sospendere l’erogazione del reddito di cittadinanza a migliaia di percettori considerati in grado di lavorare.

La revoca del reddito di cittadinanza a chi è considerato idoneo al lavoro ha scatenato, infatti, reazioni di protesta, in particolare nell’area di Napoli. Manifestazioni e cori violenti hanno accompagnato questa situazione controversa. Le minacce di morte rivolte al premier sembrano essere alimentate proprio da queste tensioni, con gli hater che giustificano i loro atti con la sospensione del sussidio.

Nei commenti all’annuncio della visita a Caivano da parte di Giorgia Meloni, le minacce sono riemerse, questa volta virtualmente. “Io ti consiglierei di stare a casa”, ha scritto una ragazza campana, aggiungendo “sei sicura che tornerai?”. E un’altra donna nei commenti ha scritto, rivolgendosi direttamente al premier: “Speriamo rimani morta a Caivano”. Poi, dal profilo di un laboratorio artigianale, sempre nei commenti, si esprime ‘la speranza’ che la Meloni vada via da Caivano “con qualche ammaccatura”.

Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, ha dichiarato: “Chi vuole che a Caivano non cambi nulla, minaccia ed insulta il presidente Meloni che vuole quei territori liberi dalla malavita. Le intimidazioni social che sta ricevendo infatti alla vigilia della sua visita a Caivano sono semplicemente vergognose, ma non raccoglieranno alcun obiettivo. Il presidente del Consiglio, con la sua presenza, vuole garantire che lo Stato c’è e farà tutto il possibile per bonificare una zona lasciata allo spaccio, delinquenza e al degrado da anni”.

Foti ha aggiunto: “Il problema Caivano non nasce oggi. Cosa hanno fatto i Governi con la partecipazione delle sinistre per combattere l’illegalità e la violenza in quelle zone? Ora c’è un Governo che prende di petto la questione e che non si piega alle minacce, soprattutto quando dietro alle stesse vi è la pretesa di continuare a percepire il reddito di cittadinanza”.