Barbara Iannuccelli è l’avvocato di una 19enne di origine indiana, residente in provincia di Modena. Il legale ha raccontato che dopo aver denunciato i familiari per maltrattamenti e costrizione al matrimonio, dormirà a casa della preside, “l’unica persona disposta ad ospitarla dopo cinque ore passate in commissariato”.

Si è appreso, infatti, che la 19enne ha chiesto aiuto per le violenze subite dai suoi familiari per essersi innamorata di un ragazzo indiano e della sua stessa religione ma che non è stato scelto dai suoi parenti.

“Un’altra Saman”

Un’altra Saman che si cerca di salvare, ma la burocrazia non riesce a farsene carico – ha spiegato l’avvocato – Ieri ho ricevuto una richiesta di aiuto da parte di questa ragazza. Era andata a scuola, ma una volta arrivata a casa i familiari le hanno sequestrato il cellulare. È riuscita a comunicare con me grazie ai social, mi ha chiesto di vederci questa mattina (ieri, mercoledì 26 aprile, n.d.r.). Padre, madre, zio e nonna la picchiano, la tengono segregata e le hanno preso i documenti perché rifiuta un matrimonio forzato, si è innamorata di un altro ragazzo”.

Ieri l’avvocato ha accompagnato la 19enne a sporgere denuncia in un commissariato del Bolognese, ma “non c’era nessuna possibilità di collocamento in protezione, se non metterla da sola in un b&b e se volevo avrei potuto dormire io con lei. Ora è stata affidata alla preside, una privata cittadina, mettendo a repentaglio la sua incolumità perché la famiglia la sta cercando. Io mi sarei aspettata che lo Stato rispondesse: è un codice rosso, sono reati gravissimi. Invece dopo cinque ore di pianti, ci si schianta contro la realtà. Gli strumenti ci sono ma non vengono applicati”.