Febbre da cavallo, il film del 1976 diretto da Steno, è una delle commedie cult della storia del cinema italiano. Difficile trovare chi non ha visto almeno una volta le (dis)avventure di Bruno Fioretti dentro Mandrake, Armando Pellicci detto er Pompata e di Felice Roversi.

In quel film, al fianco di Gigi Proietti, morto oggi a Roma, c’erano Enrico Montesano e Francesco De Rosa, scomparso nel 2004.

E Montesano, dopo avere appreso la notizia, su Facebook ha scritto semplicemente: «Te pòssino Mandra’, proprio oggi?». Poi, ricordando il collega, ha detto all’Ansa: «Come Alberto Sordi, Gigi Proietti è stato un re di Roma. Oggi scompare un pezzo di romanità. Aveva una conoscenza della città profonda, come se avesse assorbito la terra, l’ambiente ed era capace di interpretarla. Tra le tante cose che è Febbre da cavallo è anche questo: la fotografia di una Roma sparita alla quale Proietti ha dato un contributo fondamentale. Con la sua vena ironica avrebbe tirato fuori il dialetto e intonano ‘so contento di morire ma mi dispiace…».

Una scena del film: