Stamattina, lunedì 27 febbraio, sono stati recuperati altri tre corpi dei migranti che si trovavano sul barcone che è naufragato al largo della spiaggia di Steccato di Cutro, nel Crotonese, in Calabria.
Il cadavere di un uomo è stato trovato sulla spiaggia ad alcune centinaia di metri dal luogo del naufragio. Un altro è stato recuperato in mare, a circa 400 metri dalla riva, da una motovedetta della Guardia costiera e il terzo a Le Castella, a 3,5 miglia marine dal luogo dell’incidente. Il totale delle vittime accertate sale così a 62.
Fermati altri due scafisti
Si è appreso, inoltre, che altre due persone sono state fermate con l’accusa di essere stati gli scafisti dell’imbarcazione che si vanno così ad aggiungere a quella, di nazionalità turca, già bloccata ieri, domenica 26 febbraio.
Occhiuto: “Rotta tra Turchia e Calabria si è consolidata nell’indifferenza generale”
Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ai microfoni di RTL 102.5, ha dichiarato che “fermare le partenze dei migranti sappiamo che non è un’azione praticabile nell’immediato. I migranti vanno soccorsi sempre e bisogna moltiplicare le azioni per farlo”, spiegando che “il governo sta dimostrando una incisività sui tavoli europei che in passato l’Italia non ha avuto. Ieri il ministro Piantedosi è subito venuto in Calabria”.
Occhiuto ha anche detto che la rotta tra la Turchia e la Calabria “si è consolidata nell’indifferenza generale. Si parla solo del Nord Africa, ma qui stiamo registrando tantissimi sbarchi di afgani, iraniani. È una tratta che non è battuta nemmeno dalle ONG, ignorata anche da loro. È veramente singolare che nessuno se ne sia accorto”.
Infine, in Prefettura il ministro Piantedosi “ci ha detto che la barca è stata individuata alle 20:30 del giorno prima da Frontex e che i soccorsi sono stati costretti a tornare indietro a causa delle condizioni del mare, forza 7. Questa vicenda segnale la necessità che l’Europa e tutti noi dobbiamo potenziare gli strumenti di soccorso del mare, nel 2023 non si può morire così”.
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