Il 2020 è un anno funesto, si sa. E per fortuna sta per terminare. Alla disgrazia del Covid-19, tra l’altro, se n’è aggiunta un’altra: la mancata liquefazione del sangue di San Gennaro.

Infatti, nonostante le preghiere dei fedeli e dei pellegrini, alcuni presenti nel Duomo di Milano quasi deserto a causa delle norme anti contagio, il miracolo tanto atteso non si è verificato.

Sì, perché le ampolle che contengono le reliquie del Martire patrono di Napoli e della Campania, presentano ancora il sangue allo stato solido. La situazione non è mutata da stamattina. I fedeli, però, continuano a sperare e non smettono di pregare.

Ora, secondo la tradizione popolare, se non si dovesse verificare lo scioglimento del sangue, sarebbe il presagio di cattiva sorte nei confronti della città e dei suoi cittadini. L’ultima volta che il ‘miracolo’ non avvenne fu nel dicembre 2016.

Il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo ‘uscente’ di Napoli (il suo successore sarà monsignor Domenico Battaglia), ha affermato: «Vogliamo fare un atto di vera e profonda devozione al nostro Santo Gennaro, siamo uniti nel suo nome. È lui che ci aiuta a vivere, a testimoniare la fede, e anche se il sangue non si scioglie non significa chissà che cosa».

«L’importante – ha aggiunto il cardinale – è che noi ci sentiamo veramente uniti, partecipi di questo evento così particolare che è la nostra devozione al nostro Santo protettore. Continuate a pregare insieme, siamo la famiglia di San Gennaro, caratteristica di devozione, e lui benedirà ciascuno di noi e le nostre famiglie».

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