Nel villaggio di Yardoka, nello Stato di Kaduna, nel nord della Nigeria, una tragedia ha spezzato ieri, martedì 3 giugno, la vita di 11 bambini almajiri, studenti di una scuola coranica, sepolti dal crollo di una fossa di sabbia.
I bambini stavano scavando argilla per produrre mattoni di fango su incarico del loro insegnante coranico. Sette altri minori sono stati estratti vivi ma feriti e sono ora in cura presso l’ospedale di Yardoka.
Dettagli dell’incidente
L’incidente si è verificato intorno alle 11 del mattino nel distretto di Kubau, quando una fossa di sabbia, utilizzata per raccogliere materiale per la produzione di mattoni di fango, è crollata improvvisamente, intrappolando i bambini. Secondo quanto riportato dal portavoce della polizia dello Stato di Kaduna, Mansir Hassan, “i nostri agenti, assistiti da volontari del villaggio, hanno recuperato i corpi delle vittime dalla miniera crollata”. I soccorsi sono stati immediati, ma per 11 dei piccoli non c’è stato nulla da fare. I corpi sono stati sepolti lo stesso giorno, secondo le usanze locali. I sette feriti, trasportati d’urgenza all’ospedale di Yardoka, stanno ricevendo cure mediche, ma non sono state rilasciate informazioni dettagliate sulle loro condizioni.
Il contesto delle madrase informali
I bambini coinvolti nella tragedia erano studenti almajiri, un termine che identifica i giovani, spesso provenienti da famiglie povere, iscritti a scuole coraniche informali diffuse nella Nigeria settentrionale a maggioranza musulmana. Queste istituzioni, note come madrase, insegnano il Corano, ma spesso si affidano al lavoro dei loro studenti per sostenere i costi operativi. Molti almajiri sono costretti a mendicare per le strade o a svolgere lavori umili, come quello di scavare argilla, per pagare le rette scolastiche. Secondo il quotidiano Daily Trust, i bambini stavano aiutando il loro insegnante a modellare blocchi di fango per la costruzione di una casa, un’attività che li ha esposti a un rischio fatale.
Indagini in corso
La polizia locale ha avviato un’indagine approfondita per determinare le cause esatte del crollo. Al momento, non sono stati resi noti dettagli tecnici, ma l’attenzione si concentra sulle condizioni di sicurezza della fossa e sulle circostanze che hanno portato i bambini a lavorare in un ambiente così pericoloso. Le autorità hanno confermato che gli agenti sono intervenuti rapidamente dopo una chiamata di soccorso, coordinandosi con i volontari del villaggio per le operazioni di recupero.
Un problema sistemico
La tragedia di Yardoka non è un caso isolato. Nella Nigeria settentrionale, il sistema delle madrase informali è da tempo al centro di controversie. I tentativi di riforma, promossi sia dalle autorità che da gruppi locali, si sono scontrati con una forte opposizione da parte del clero tradizionale, che difende il ruolo educativo e culturale di queste istituzioni. Tuttavia, le condizioni di estrema povertà spingono molti bambini a lavorare in ambienti pericolosi per sostenere se stessi e le loro scuole. A febbraio 2025, un altro grave incidente ha colpito la regione: un incendio in una madrasa nello Stato di Zamfara ha ucciso 17 studenti e ferito gravemente altri 17.
Il lavoro minorile in Nigeria
Il fenomeno del lavoro minorile rimane una sfida significativa in Nigeria, specialmente nelle regioni rurali e impoverite come lo Stato di Kaduna. Secondo stime internazionali, milioni di bambini in Nigeria sono coinvolti in attività lavorative pericolose, spesso senza adeguate misure di sicurezza. Organizzazioni come UNICEF hanno ripetutamente chiesto azioni per contrastare lo sfruttamento dei bambini, ma i progressi sono lenti, ostacolati da fattori economici, culturali e religiosi.
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