“L’azitromicina è un antibiotico antibatterico che serve nella terapia di alcune infezioni batteriche ma non serve a niente nella cura del Covid-19″.

Così l’infettivologo genovese Matteo Bassetti è intervenuto sui social media sul caso dell’esaurimento dello Zitromax, l’antibiotico più utilizzato per curare i malati di Covid-19 a casa e in ospedale.

“La domanda è: serve la azitromicina nella cura del Covid? C’è un dato o uno studio che dica che serve a qualcosa? Che fa guarire prima? Che riduce gli accessi in ospedale? Che riduce la mortalità? Nulla di tutto questo”, ha aggiunto l’esperto.

E ancora: “Sapete a cosa serve? A produrre batteri resistenti, di cui l’Italia è piena più di ogni altro Paese europeo. Nelle infezioni virali come il Covid gli antibiotici non devono essere utilizzati, salvo in alcuni casi molto selezionati. Molto selezionati, meno del 2% del totale. Basta usare l’azitromicina e gli altri antibiotici nel covid. Non servono. Creano resistenze e poi mancano per chi ne ha veramente bisogno”.

Anche per il virologo Fabrizio Pregliasco, contattato dall’Adnkronos Salute, “lo zitromax è stato usato in modo eccessivo, mentre va usato solo per infezioni batteriche. C’è stato un uso esagerato perché i vari Ippocrate.org lo pensano utile in caso di Covid per questa azione immuno-modulante”.

L’esperto ha ricordato che il farmaco “era usato proprio per questa azione immuno-modulante e non tanto per l’azione antibatterica in senso stretto”. In ogni caso  bisogna assolutamente “evitare di assumerlo in autonomia”.