Nel primo pomeriggio di ieri, un uomo di 35 anni, originario della Sierra Leone, è morto a Otranto mentre attendeva la moglie in auto insieme alla figlia di tre anni. Il veicolo, parcheggiato in una zona assolata, è diventato una trappola mortale sotto il sole cocente.
Secondo quanto ricostruito, l’uomo sarebbe stato colto da un infarto, probabilmente aggravato dalle temperature torride che hanno raggiunto i 45°C in alcune aree del Salento. La moglie, uscita dal turno di lavoro in un albergo, lo ha trovato privo di sensi. Nonostante l’intervento del 118, ogni tentativo di rianimazione è stato vano. I carabinieri sono intervenuti sul posto per accertare i dettagli della tragedia.
Questo decesso porta a sei il numero di morti legate al caldo estremo nella regione in appena due giorni, come riportato da fonti locali e nazionali.
Un’ondata di calore senza precedenti
Il Salento è nella morsa di un’ondata di calore africana che sta spingendo le temperature a livelli record. Secondo i dati dell’Aeronautica Militare, alcune zone dell’entroterra leccese hanno registrato picchi di 45°C, con un’umidità elevata che amplifica la sensazione di afa. Il Ministero della Salute ha classificato le città di Lecce e Foggia con il bollino rosso, indicando un rischio elevato per la salute, non solo per anziani e persone fragili, ma anche per individui sani. L’anticiclone africano, responsabile di questa ondata, non mostra segni di attenuazione, con previsioni che indicano temperature superiori ai 40°C fino al weekend. Le aree più colpite includono l’entroterra salentino e la costa ionica, dove l’umidità rende l’aria quasi irrespirabile.
Sei morti in 24 ore: il bilancio drammatico
Nelle ultime 48 ore, il Salento ha registrato un tragico aumento di decessi legati al caldo. Oltre al caso di Otranto, cinque bagnanti sono morti sulle spiagge della regione in sole 24 ore. Le autorità sanitarie ipotizzano che le alte temperature abbiano contribuito a malori improvvisi, come colpi di calore e problemi cardiocircolatori. Il 118 sta affrontando un’ondata di chiamate per svenimenti, disidratazione e altre emergenze legate al caldo.
Previsioni meteo: il caldo non dà tregua
Le previsioni meteo per i prossimi giorni non offrono sollievo. Secondo gli esperti di Meteo.it, tra giovedì e sabato è atteso un nuovo picco di calore, con temperature che potrebbero superare i 40°C in Puglia, Basilicata, Sicilia e Calabria. Nel Salento, l’entroterra e le zone ioniche rimarranno le più colpite, con valori che potrebbero avvicinarsi ai 45°C nelle ore più calde. Al Nord, invece, si prevedono temporali e un calo delle temperature, evidenziando una netta divisione climatica tra le regioni italiane. La Protezione Civile ha emesso un’allerta di livello 3 (rosso) per diverse città del Sud, invitando la popolazione a limitare le attività all’aperto e a prestare attenzione ai sintomi di malessere.
Consigli per la sicurezza: come proteggersi
Per affrontare l’ondata di calore, la Protezione Civile e il Ministero della Salute hanno diffuso una serie di raccomandazioni. Tra i consigli principali:
- Idratarsi frequentemente: Bere almeno due litri d’acqua al giorno, anche senza sete, evitando bevande zuccherate, alcoliche o troppo fredde.
- Evitare il sole nelle ore più calde: Limitare l’esposizione diretta tra le 11:00 e le 18:00, preferendo ambienti freschi e ombreggiati.
- Non lasciare persone o animali in auto: Anche pochi minuti in un veicolo parcheggiato possono essere fatali, con temperature interne che superano i 60°C.
- Indossare abiti leggeri: Preferire indumenti in fibre naturali, come cotone o lino, e proteggersi con cappelli e occhiali da sole.
- Monitorare i sintomi: Vertigini, nausea, tachicardia o debolezza possono essere segnali di un colpo di calore. In questi casi, contattare immediatamente un medico o il 118.
Il Ministero invita chi soffre di patologie croniche a consultare il proprio medico per eventuali aggiustamenti terapeutici.
Misure locali e nazionali per l’emergenza
Le autorità locali stanno intensificando gli sforzi per mitigare l’impatto del caldo. A Lecce e in altre città del Salento, sono stati attivati “rifugi climatici” per offrire riparo agli anziani e alle persone vulnerabili. La Protezione Civile regionale ha rafforzato i servizi di assistenza, mentre il numero di pubblica utilità 1500 è attivo per fornire informazioni e supporto. A livello nazionale, il Ministero della Salute pubblica bollettini giornalieri per 27 città, con previsioni a 24, 48 e 72 ore, per aiutare le amministrazioni locali a pianificare interventi mirati. Inoltre, diverse regioni hanno vietato il lavoro all’aperto nelle ore più calde (12:30-16:00) nei settori più a rischio, come l’agricoltura e l’edilizia.
Un’estate sempre più estrema
L’ondata di calore che sta colpendo il Salento è parte di un fenomeno più ampio che interessa l’Europa. In Spagna, temperature record di 46°C hanno causato oltre 100 decessi, mentre in Grecia e Turchia si registrano valori vicini ai 49°C. Gli esperti avvertono che le ondate di calore stanno diventando più frequenti e intense a causa dei cambiamenti climatici. Uno studio di Lancet Public Health prevede che, senza interventi, le morti legate al caldo in Europa potrebbero triplicare entro il 2100. In Italia, l’emergenza climatica sta mettendo a dura prova i sistemi sanitari e le infrastrutture, con blackout segnalati in diverse città a causa dell’eccessiva richiesta di energia.






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