Il Palermo è la Ferrari della Serie D, la fuori categoria. Quantomeno, per il suo blasone. Il confronto tra sport diversi serve per evitare spiacevoli equivoci con chi non gradisce l’accostamento con altre squadre, le famigerate “strisciate”. Anche a Roccella Ionica, paesino calabrese dove il Palermo giocherà il match della terza giornata di campionato, domenica pomeriggio, l’arrivo dei rosanero di Pergolizzi è vissuto come un evento. Anzi, come un “Appuntamento con la storia”, ha scritto il presidente della squadra amaranto. La partita si giocherà a Locri, dieci chilometri da Roccella, per questioni di dimensioni dell’impianto della formazione avversaria del Palermo. Lo stadio comunale di calcio, intitolato al calciatore roccellese Ninetto Muscolo ha il fondocampio di erba sintetica, ma sopratutto ha una capienza di duemila posti con una tribunetta di appena mille posti. Troppo pochi, per l’entusiasmo dei tifosi di casa, per l’arrivo di una nobile decaduta del calcio italiano, e per il presumibile esodo di tifosi rosanero al seguito della squadra di Santana e compagni. Per questo, il trasferimento nel più capiente stadio di Locri, il Barone Giuseppe Raffaele Macrì, ristrutturato nel 2002 e considerato oggi uno dei migliori impianti della provincia di Reggio Calabria. Sono 4.500 i posti a sedere. I padroni di casa sono reduci da una sconfitta col Biancavilla, che mercoledì ha vinto in coppa Italia proprio in casa del Palermo e che conduce la classifica a punteggio pieno, come i rosanero.

Il presidente del Roccella, Maurizio Misiti, ha voluto omaggiare il Palermo con queste splendide parole: “eccole le gloriose aquile , bianche, dorate, ed ora piumate rosa nero, tanto per fare un po’ di storia. Le incontreremo sul campo amico del Locri, che ci ha gentilmente concesso l’uso dello stadio. Abbiamo adottato questo provvedimento non a malincuore, perché consapevoli che domenica non si disputerà solo una partita , ma si celebrerà una grande festa. E le feste che si rispettano meritano un grande pubblico, e sopratutto di essere condivise con l’intero comprensorio. Avevamo inoltre il piacere prima ancora dell’obbligo morale di tributare alla squadra che fu di Burgnich, Causio, Furino per citarne alcuni, la sacralità dell’ospitalità ad un pubblico numeroso e appassionato che non hai mai fatto mancare ai suoi beniamini l’affetto e la vicinanza. Dicevo il Palermo , grande blasone , la cui tradizione calcistica ultracentenaria si inscrive a pieno titolo negli annali del calcio italiano ed internazionale. Per non parlare poi della fama dei suoi massimi dirigenti, dal suo fondatore Mayo Pagano , Sergio D’Antoni, al presidentissimo Renzo Barbera, all’attuale Mirri. E tra questi non si può certo trascurare la memorabile figura di Raimondo Lanza di TRABIA, il presidente degli anni cinquanta, cha ha dato al Palermo la sua dimensione internazionale . A lui dedicate e da lui ispirate canzoni di Modugno, romanzi di Susanna Agnelli, e Marcello Sorge. E aggiungo io , che se vi fosse nei pressi del Coni a Roma una Walk of Fame, il Palermo avrebbe certamente la sua stella. Insomma domenica non disputeremo solo una partita di calcio, amiche ed amici sportivi della LOCRIDE e del ROCCELLA , anche noi scriveremo una pagina storica della nostra , dignitosa onorevole tradizione calcistica. E non sarà importante dove si è giocato ma con chi si è giocato. DOMENICA C’È PALERMO E I NOSTRI UNDICI AMARANTO RESPIRERANNO LA STORIA”.

E’ proprio vero: la Serie D è tutto un altro calcio!

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