La Chiesa cattolica e il mondo intero salutano Papa Francesco, scomparso oggi, lunedì 21 aprile. La sua vita, dedicata ai più deboli, lascia un’eredità di riforme e messaggi universali che hanno segnato la storia.
Alle 7:35 di oggi, lunedì 21 aprile, Jorge Mario Bergoglio, noto al mondo come Papa Francesco, è tornato alla casa del Padre. L’annuncio, pronunciato con profonda commozione dal cardinale Kevin Farrell, prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, ha scosso la Chiesa cattolica e l’intero pianeta: “Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa”.
La notizia, diffusa durante una diretta dalla Sala Stampa della Santa Sede, ha segnato la fine di un pontificato durato oltre 11 anni, caratterizzato da un’umanità senza precedenti e da un impegno instancabile per i più deboli.
Una vita al servizio della fede e dei più fragili
Nato il 17 dicembre 1936 a Buenos Aires, in una famiglia di immigrati piemontesi, Jorge Mario Bergoglio è stato il primo Papa gesuita, il primo proveniente dal continente americano e il primo a scegliere il nome Francesco, in onore di San Francesco d’Assisi. Figlio di un ferroviere e di una casalinga, primogenito di cinque fratelli, Bergoglio ha vissuto un’infanzia umile nel quartiere di Flores. Prima di abbracciare la vocazione religiosa, ha lavorato come tecnico chimico, addetto alle pulizie e persino buttafuori in un locale di Cordoba. Entrato nel seminario gesuita nel 1958, è stato ordinato sacerdote nel 1969 e ha scalato i ranghi della Chiesa argentina, diventando vescovo ausiliare di Buenos Aires nel 1992, arcivescovo nel 1998 e cardinale nel 2001, nominato da Giovanni Paolo II.
Un pontificato rivoluzionario
Eletto il 13 marzo 2013, al quinto scrutinio del conclave seguito alle dimissioni di Benedetto XVI, Bergoglio si è presentato al mondo con un semplice “Fratelli e sorelle, buonasera!”, conquistando immediatamente i fedeli con la sua umiltà. Ha scelto di risiedere a Casa Santa Marta, anziché nel Palazzo Apostolico, e ha adottato uno stile di vita sobrio, rifiutando privilegi e promuovendo una “Chiesa povera per i poveri”. Durante il suo pontificato, ha affrontato temi cruciali come il cambiamento climatico, con l’enciclica Laudato si’, la crisi migratoria, con appelli all’accoglienza, e la lotta agli abusi sessuali nella Chiesa, introducendo nuove procedure per la trasparenza.
Il suo impegno per il dialogo interreligioso e la fratellanza universale, sancito dall’enciclica Fratelli tutti, ha reso Francesco una figura globale, capace di parlare tanto ai cattolici quanto ai non credenti. Celebri i suoi gesti simbolici, come la lavanda dei piedi ai detenuti ogni Giovedì Santo e la visita ai migranti di Lampedusa, che hanno incarnato la sua visione di una Chiesa come “ospedale da campo”.
Le ultime ore e il cordoglio globale
Papa Francesco era in convalescenza a Casa Santa Marta dopo un ricovero di oltre un mese al Policlinico Gemelli, dal 14 febbraio al 23 marzo scorso, per una polmonite bilaterale che aveva richiesto ossigeno e trasfusioni. Nonostante i lievi miglioramenti, la sua salute è peggiorata rapidamente nelle ultime ore, culminando nella sua scomparsa.
Il ruolo del cardinale Kevin Farrell
L’annuncio della morte è stato affidato al cardinale Kevin Farrell, camerlengo di Santa Romana Chiesa, figura chiave durante le fasi di transizione del Vaticano. Farrell, nominato da Francesco nel 2019, è responsabile della gestione amministrativa dello Stato della Città del Vaticano in assenza del Pontefice e guiderà i preparativi per il conclave che eleggerà il successore. La sua dichiarazione, pronunciata con tono solenne, ha sottolineato l’eredità di Francesco: “Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati”.
Verso il conclave: il futuro della Chiesa
Con la morte di Papa Francesco, il Vaticano si prepara alla sede vacante. La Congregazione generale dei cardinali organizzerà il trasferimento della salma nella Basilica di San Pietro, l’inizio dei novendiali e la messa funebre in Piazza San Pietro, seguendo il nuovo Ordo exsequiarum Romani Pontificis, approvato da Francesco nel 2024. Il conclave, che si terrà entro 15-20 giorni, vedrà i cardinali sotto gli 80 anni riunirsi per eleggere il 267º Pontefice.
L’eredità di un Papa vicino agli ultimi
L’impatto di Papa Francesco è innegabile. Ha sfidato le convenzioni, opponendosi alla “mondanità spirituale” e promuovendo una Chiesa inclusiva, capace di dialogare con le periferie del mondo. La sua attenzione ai temi sociali, come la giustizia sociale e la cura del Creato, ha ispirato milioni di persone, mentre le sue aperture pastorali, come il dialogo sull’omosessualità e il ruolo delle donne, hanno suscitato dibattiti accesi, ma anche speranze di rinnovamento. La sua morte, avvenuta durante il Giubileo del 2025, segna un momento storico, il secondo decesso di un Pontefice in un Anno Santo dopo il 1700.
Breve biografia di Papa Francesco
Jorge Mario Bergoglio, nato il 17 dicembre 1936 a Buenos Aires, è stato ordinato sacerdote nel 1969, dopo essere entrato nei Gesuiti nel 1958. Nominato cardinale nel 2001, è stato arcivescovo di Buenos Aires dal 1998 al 2013. Eletto Papa il 13 marzo 2013, ha guidato la Chiesa per oltre 11 anni, distinguendosi per la semplicità, l’attenzione ai poveri e le riforme pastorali. È morto il 21 aprile 2025, a 88 anni, lasciando un’eredità di amore e misericordia.






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