Nel primo pomeriggio di oggi, domenica 8 marzo, è scoppiata una rivolta – definita «molto violenta» – nel carcere di Modena. Stando a quanto appreso, sarebbero coinvolti molti detenuti e i danni alla struttura sarebbero significativi. Alla base della rivolta la protesta dei detenuti per le questioni relative alle misure di sicurezza per contenere il contagio da Coronavirus.

I sindacalisti del Sappe – Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria – hanno anche fatto sapere che dal carcere proviene del fumo, dovuto molto probabilmente a un incendio in atto all’interno della struttura e, per sedare la rivolta, sono stati chiamati anche gli agenti liberi dal servizio.

Problemi anche nel carcere di Frosinone, dove un centinaio di detenuti, mossi dalla paura per il Coronavirus, hanno chiesto dei provvedimenti mirati e sono usciti dalle sezioni, raggiungendo l’area del passeggi e salendo sulle mura. Non si registra, per ora, alcuna evasione e sul posto sono intervenuti il direttore del carcere  e il comandante del reparto degli agenti della penitenziaria. Nella città ciociara, inoltre, le violenze sono scoppiate quando è stato comunicato lo stop ai colloqui da parte della direzione carceraria.

Ieri, invece, si sono registrate tensioni pure nel carcere di Salerno e per lo stesso motivo di quelle avvenute a Frosinone. Lì circa 200 detenuti hanno prima devastato un piano della struttura e poi si sono asserragliati sul tetto.

Il leader della Lega Matteo Salvini, a proposito di quanto sta succedendo, ha affermato: «Tensioni in varie carceri italiane, con rivolte e danni alle strutture. L’emergenza Coronavirus non dev’essere la scusa per spalancare le porte delle case circondariali. Solidarietà alla Polizia Penitenziaria e a tutte le Forze dell’Ordine: Bonafede troverà il tempo di occuparsi anche di loro, dopo la terribile riforma della prescrizione e le intercettazioni per tutti?».

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