“Per le coste di Calabria, Basilicata, Puglia, Sicilia (Ionio) l’allerta è arancio: possibili variazioni del livello del mare inferiori a 1 metro. Si consiglia di stare lontani da coste e spiagge”. Questo l’alert dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia in seguito alla forte scossa di terremoto, di magnitudo 6,8, che ha colpito la costa occidentale della Grecia.

“Un’anomalia di circa 10 centimetri si è osservata al mareografo di Le Castella, in provincia di Crotone che conferma l’allerta tsunami arancio per le coste ioniche italiane. Si raccomanda massima prudenza nelle zone costiere e nei bacini portuali, seguendo le indicazioni delle autorità”. Lo scrive in un tweet l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia in seguito al violento terremoto, di magnitudo 6,8, registrato in Grecia.

Nei giorni scorsi svariati terremoti sono stati registrati anche in Sicilia a iniziare da quello più forte e che ha provocato paura e danni il 6 ottobre nel catanese per il quale è stato richiesto appena due giorni fa lo stato di calamità

L’allarme tsunami è, comunque, cessato questa mattina poco prima delle 9 in base ai bollettini della protezione civile.

I rilievi hanno, comunque, evidenziato un innalzamento del mare tra i 6 e i 9 cm e soltanto in una zona della Calabria. Secondo i dati del Dipartimento della Protezione Civile, è stato questo l’unico effetto che il terremoto di magnitudo 6.8 al largo della Grecia ha prodotto nelle acque territoriali italiane.

L’innalzamento di 6 centimetri è stato registrato dalle boe di segnalazione a largo di Crotone in una zona chiamata Le Castelle; il picco massimo, 9 cm, è invece stato registrato nel porto di Crotone. Nessuna variazione significativa del mare è stata invece rilevata dalle boe in Puglia, Basilicata, Sicilia e nelle altre zone della Calabria.