In un’era tecnologica come quella attuale, la scrittura a mano appare forse sorpassata ma è davvero interessante ripercorrere la storia di una delle invenzioni, è il caso di dirlo, più grandi di sempre: la penna.
Le origini
Sembra incredibile ma dobbiamo tornare indietro di millenni e arrivare addirittura nell’Antico Egitto per risalire alle origini della comunissima penna. All’epoca, infatti, gli scribi per scrivere sui rotoli di papiro utilizzavano steli di giunco imbevuti di sostanze simili all’inchiostro. Non era ovviamente una “penna vera e propria” ma è qui che troviamo l’inizio della storia di un oggetto dall’evoluzione articolata. Con il passare del tempo, il giunco venne sostituito dalla penna d’oca e successivamente da pennini di metallo. La penna d’oca, utilizzata per secoli, veniva intinta nel calamaio, boccetta contenente inchiostro, per poter iniziare a scrivere.
L’avvento della stilografica
Un passo verso la modernità avviene quando, verso la metà dell’Ottocento, vengono applicati dei pennini metallici alla penna d’oca per evitare di doverla temperare spesso.
Di contro, però, l’applicazione dei pennini rendeva troppo rigida la scrittura. Per risolvere questo inconveniente, il giornalista ed editore inglese James Perry cercò di conferire maggiore elasticità applicando piccoli tagli e forature nella struttura dei pennini.
Ma non soltanto: si iniziò anche a sostituire la penna d’oca con cannucce di legno o avorio su cui montare i pennini.
C’era però un nuovo problema: nel passaggio dal calamaio al foglio, i pennini lasciavano sempre cadere qualche goccia d’inchiostro. Molti personaggi si adoperarono per trovare una soluzione e l’idea di base fu quella di inserire all’interno del pennino un tubicino cavo contenente l’inchiostro. L’idea si concretizza nel 1883 grazie all’americano Lewis Waterman che inventa l’alimentatore multicanale in grado di limitare di molto le perdite d’inchiostro della penna.
La penna a biro: rivoluzione
L’invenzione che ha davvero rivoluzionato il modo di scrivere è stata però la penna a biro, che si deve al giornalista ungherese Laszlo Biro, che cercò di mettere a punto uno strumento più semplice e pratico rispetto alla stilografica.
Pensò allora di sostituire l’inchiostro utilizzato di solito per le penne con quello impiegato per i quotidiani. Per migliorare l’effetto di scrittura, inserì una piccola sfera metallica libera di ruotare all’estremità della penna. La sfera, ruotando, raccoglie l’inchiostro sulla cartuccia e lo deposita sul foglio in modo preciso e costante. Nasce così uno degli strumenti più importanti del secolo.
La penna a sfera oggi
La penna continua tuttora a essere fondamentale nella vita di tutti i giorni e ha l’avvenire assicurato. Oltre ad essere utilizzata per la scrittura sono stati inventati nuovi modi di utilizzo.
E’ questo il caso delle penne touch che, oltre a funzionare come delle normali penne, hanno una estremità gommata per poter essere utilizzate per l’interazione con dispositivi touchscreen.
Un altro recente utilizzo è quello delle penne come gadget pubblicitario. Vengono chiamate penne personalizzate e sono stampate con la pubblicità ed il logo dell’azienda che vuole promuoversi. Generalmente questo tipo di penna viene regalato ai clienti durante delle festività o ai visitatori di eventi e fiere. Lo scopo di questo tipo di attività è fare in modo che l’utente, durante l’utilizzo della penna, si ricordi dell’azienda che gliel’ha regalata.
Nel futuro, invece, si vede la penna digitale che permette di digitalizzare tutto ciò che viene scritto a mano.
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