“Pieno sostegno alla Relazione Pesca che la settimana prossima approderà nei banchi di Strasburgo e dalla quale molto dipenderà lo sviluppo economico di molte delle zone costiere legate alle economie ittiche insulari. Un dossier che, soprattutto nelle Regioni Insulari, potrebbe rappresentare una svolta importante per il settore della pesca“.

Questa la linea politica dell’eurodeputato del Ppe Salvatore Cicu che ha annunciato ufficialmente il suo contributo e il suo voto favorevole alla relazione redatta dalla Commissione Pesca del Parlamento Europeo.

“La pesca costiera artigianale – ha dichiarato l’eurodeputato – riveste particolare importanza nelle regioni del Sud Italia, assicurando un elevato livello di occupazione e una forma di economia sostenibile, sia dal punto di vista sociale che ambientale. Pertanto occorrono misure adeguate e di sostegno specifico che offrano possibilità di crescita e di sviluppo. Considerando che alcune zone costiere ed insulari si trovano ad affrontare un notevole declino economico, è necessario che la Commissione europea investa a favore della diversificazione mediante lo sviluppo di attività complementari collegate alla pesca tradizionale”.

Non solo. Per l’europarlamentare “è altresì importante che la Commissione avvii un processo di modifica della normativa esistente in particolare per quanto riguarda il regolamento relativo alle misure di gestione per lo sviluppo sostenibile delle risorse della pesca nel Mediterraneo Una modifica che consentirà di risolvere alcuni problemi legati alla selezione rigorosa imposta per gli attrezzi e le tecniche utilizzate nella pesca costiera. Nel Sud Italia, in modo particolare in Sicilia e Sardegna – ha concluso Cicu – ci sono dei distretti produttivi che rappresentano nicchie di eccellenza importanti da difendere e sostenere. Parliamo di realtà locali che l’Europa ha il dovere di tutelare, limitando le restrizioni che ancora resistono, e comprimendo il potere dei grandi monopoli. Occorre una valorizzazione del ruolo delle donne e una maggiore partecipazione dei giovani”.

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