È stato diffuso il già chiamato Piano Colao con la definizione di sei macro – settori e sei corrispondendi obiettivi per la fase 3. Obiettivo del documento è «Un’Italia più forte, resiliente ed equa».

I 6 PUNTI

1 – Imprese e lavoro come motore dell’economia.

2 – Infrastruttura e ambiente come volano del rilancio.

3  – Turismo arte e cultura come brand del Paese.

4 – Pubblica Amministrazione alleata dei cittadini e delle imprese.

5 – Istruzione, ricerca e competenze fattori chiavi per lo sviluppo.

6 – Individui e famiglie in una società più inclusiva ed equa.

ALCUNE PROPOSTE

Rinviare il pagamento dell’imposte sui redditi di giugno-luglio. La proposta chiede di «differire (quanto meno per le imprese che lo richiedono) il pagamento del saldo delle imposte dovuto nel 2020 al suo ricevimento». Sul fronte fiscale viene chiesto di rendere più agevole la compensazione dei debiti con i crediti fiscali, anche con i crediti esigibili verso la Pubblica Amministrazione.

– «Avviare la riforma dei congedi parentali indennizzandoli almeno al 60%, individuando forme di supporto pubblico, per incentivarne l’utilizzo specie da parte maschile ed estendere i congedi di paternità a 15 giorni».

Escludere il ‘contagio Covid-19 dalla responsabilità penale del datore di lavoro per le imprese non sanitarie e neutralizzare fiscalmente, in modo temporaneo, il costo di interventi organizzativi per l’adozione dei protocolli di sicurezza. Definire e adottare un codice etico per la Pubblica Amministrazione sullo smart working. Consentire (in deroga temporanea) il rinnovo dei contratti a tempo determinato in scadenza almeno per tutto il 2020.

– «Dare agevolazioni e defiscalizzazioni per le attività del 2020-2021, incentivando gli operatori ad aprire in modo da preservare sia l’avviamento sia l’occupazione, in particolare stagionale (ad es. defiscalizzazione contributiva in caso di assunzione, aumento delle agevolazioni rispetto agli extra costi dovuti alla sanificazione, incentivi alla riapertura)».

– Identificare chiaramente le infrastrutture «di interesse strategico» e creare un presidio di esecuzione che garantisca la rimozione di ostacoli alla loro realizzazione anche attraverso «leggi o protocolli nazionali di realizzazione non opponibili da enti locali». Lo scopo è trasformare le reti infrastrutturali energetiche o di Tlc o l’ambiente in un ‘volano’ di rilancio. La pianificazione di tali infrastrutture dovrebbe avvenire attraverso una unità di presidio presso la Presidenza del Consiglio.

Semplificare l’applicazione del codice degli appalti ai progetti di natura infrastrutturale applicando alle infrastrutture «di interesse strategico» le Direttive europee e, parallelamente, rivedere la normativa in un nuovo codice, basato sui principi delle Direttive europee.

– Lanciare un Piano nazionale per l’apertura di nidi (0-3 anni). Nello specifico, si propone di estendere l’offerta raggiungendo «in 3 anni il 60% dei bambini ed eliminando le differenze territoriali tra Centro, Nord e Mezzogiorno. Attualmente la disponibilità di nidi è ancora bassa (25%) e fortemente sperequata sul territorio. I bambini del Sud in pochissimi (10%) hanno l’opportunità di frequentare il nido ed è proprio al Sud che la fecondità è ormai più bassa». «Il nido è un servizio educativo a cui devono poter accedere tutti i bambini senza differenze». Si chiede inoltre un’organizzazione dei servizi «con orari flessibili e aperture anche nei giorni festivi in modo da garantirne la dovuta flessibilità nell’utilizzo».

– Incentivare il reinsediamento in Italia di attività ad alto valore aggiunto e/o produttive con l’obiettivo di rafforzare il sistema Paese e la competitività.

– Ci sono anche due proposte di sanatoria. La prima è per l’emersione del lavoro nero che, sulla scorta del decreto Rilancio preveda l’emersione del lavoro irregolare in alcuni settori ma anche un mix di premialità (riduzione della contribuzione), paletti (dichiarazione di assenza di lavoro nero) e sanzioni (in caso di dichiarazioni del falso). Una seconda Voluntary Disclosure riguarderebbe l’emersione e la regolarizzazione del contate derivante da redditi non dichiarati con il pagamento di un’imposta sostitutiva e l’obbligo di investimento di una parte dell’ammontare (40-60%) per 5 anni in strumenti di supporto del Paese.

Incentivare la riqualificazione dei lavoratori e dei disoccupati attraverso fondi specializzati. In particolare, si indica di prevedere a questo fine incentivi alle imprese (ad esempio defiscalizzazione di spese di formazione, riduzione del cuneo), incentivi ai lavoratori, utilizzo di programmi formativi di qualità e un sistema di valutazione della qualita’ dei programmi di formazione.

Lanciare un programma didattico sperimentale per colmare il gap di competenze e skill critiche (capacità digitali, problem-solving, finanziarie di base) che vede l’Italia al 26/o posto in Europa su 28 Paesi per le competenze digitali della popolazione. Il sistema formativo tradizionale, si legge, «presenta lacune significative per quanto riguarda le competenze innovative». Ad esempio, solo il 20% degli insegnanti ha effettuato corsi formativi in materia di alfabetizzazione digitale e il 24 % delle scuole manca ancora di corsi di programmazione.

Negoziare un’estensione delle concessioni equilibrata e condizionata ad un Piano di investimenti espliciti e vincolanti nei settori delle autostrade, del gas, geotermico e idroelettrico: tali azioni dovranno inoltre essere «coerenti con le macro-direttive del Green Deal europeo».

– Un contributo di libertà, vale a dire una un contributo «pubblico tipo reddito di Emergenza e/o Cittadinanza che garantisca loro un supporto iniziale, da destinare a spese di sussistenza, alloggio, mobilio, salute, educazione e socializzazione dei figli, corsi professionali, vita autonoma» per le donne vittima di violenza.

Superare la ‘burocrazia difensiva’, legando la responsabilità dei dirigenti pubblici ai soli risultati della gestione, e prevedere per l’eventuale danno erariale un premio assicurativo pagato dall’amministrazione di appartenenza. Il Piano Colao prevede anche altre misure anti-burocrazia come l’ampliamento degli ambiti di autocertificazione e dei meccanismi di silenzio assenso, accompagnato da certezza dei tempi e da maggiori controlli.

Concedere voucher per sostenere l’accesso alla banda larga delle fasce meno abbienti della popolazione, focalizzato sulla migliore tecnologia disponibile localmente e differenziato tra fibra e altre tecnologia. Si consiglia di prevedere «la necessità di banda ultra-larga domestica si scontrerà con la difficile situazione economica di molte famiglie, che potrebbero non essere in grado di sostenerne i relativi costi».

– «Creare poli di eccellenza scientifica internazionale differenziando le università al loro interno sulla base della pluralità di ‘missioni’ e del diverso grado di qualità della ricerca delle loro strutture interne». Tra le azioni suggerite c’è quella di incentivare, da parte del ministero, «le università piccole o mono-disciplinari a specializzarsi in una particolare combinazione delle diverse funzioni oggi svolte: formazione di base, formazione specialistica e dottorale, ricerca pura, ricerca applicata e terza missione, partecipazione a network internazionali, contributo allo sviluppo territoriale, ecc».

Più welfare aziendale, per aiutare la genitorialità attraverso la completa detassazione e la decontribuzione delle somme erogate per questo obiettivo. Si propone anche di alzare il «limite di deducibilità fiscale del 5×1000 del costo di lavoro e della deducibilità delle somme destinate a questo tipo di interventi, come ad esempio nei nidi ed asili aziendali, anche in assenza di regolamento aziendale. Le risorse così liberate potrebbero essere utilizzate per bonus baby sitter, rette asili nido privati, rette per campi estivi e dovrebbero essere mantenute a regime».

Accelerare lo sviluppo delle reti 5G anche prevedendo di escludere l’opponibilità locale quando protocolli nazionali sono rispettati.

La necessità di applicare la telemedicina non solo per Covid ma per garantire cura a tutti i pazienti. L’obiettivo è favorire una digital health nazionale, rendendo possibili televisite, teleconsulti e anche una gestione amministrativa dei pagamenti a distanza. Parallelamente viene chiesto di sviluppare un sistema di monitoraggio sanitario, basato sulla Tessera Sanitaria, che consenta di alimentare le banche dati, dalle cause di morti, alla condivisione dei ricoveri ospedalieri. FONTE: Ansa.