Il razzo che ha colpito un villaggio della Polonia orientale, uccidendo due persone, era un missile antiaereo proveniente dall’Ucraina. Lo avrebbe detto il presidente degli Stati Uniti d’America ai leader del G7. Joe Biden avrebbe anche precisato che si trattava di un missile del sistema S-300.
Anche l’agenzia di stampa Associated Press ha scritto che, stando ai primi risultati delle indagni, il missile sarebbe stato lanciato dalle forze ucraine all’indirizzo di un missile russo, citando fonti statunitensi anonime, durante gli attacchi multipli di ieri contro varie città del Paese, tra cui Leopoli, che si trova proprio al confine con la Polonia.
Su quanto successo è intervenuto pure Recep Tayyip Erdogan, presidente della Turchia, secondo cui si sarebbe trattato di un “errore tecnico”. Tuttvia, per conoscere l’origine dei missili, occorrerà aspettare un esame più attento ma non sarebbero di fabbricazione russa: “Devo rispettare la dichiarazione fatta dalla Russia. Questo incidente non ha nulla a che fare con loro”.
Poi, secondo Dmtry Polyansky, vice rappresentante permanente della Russia alle Nazioni Unite, le notizie di ieri sarebbero state un tentativo di “provocare uno scontro militare diretto fra la NATO e la Russia, con conseguenze per l’intero pianeta”. E ha rincarato la dose, come fa spesso, l’ex presidente russo Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, secondo cui quanto successo in Polonia “aumenta la probabilità che scoppi una guerra mondiale”. “La storia dell”attacco missilistico ucraino in una fattoria polacca dimostra solo una cosa: l’Occidente, con la sua guerra ibrida con la Russia, aumenta la probabilità che scoppi una guerra mondiale”, ha scritto su Twitter.
La Cina ha invitato “tutte le parti alla calma” ma il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, in un nuovo discorso video trasmesso al G20 di Bali, ha detto che l’attacco missilistico finito in Polonia costituisce “un autentico messaggio della Russia al G20”.
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