Un sacerdote, Olivier Maire, è stato assassinato in Vandea, nell’Ovest della Francia. Lo ha annunciato il ministero dell’Interno. Il corpo del religioso è stato rivenuto a Saint-Laurent-Sur-Sevre, una settantina di chilometri a sud-est di Nantes.
Il corpo del sacerdote ucciso è stato rinvenuto su segnalazione di un uomo che «si è presentato questa mattina alla gendarmeria di Mortagne-sur-Sévre» assumendosi la responsabilità dell’omicidio. Lo ha riferito una fonte vicina alla vicenda.
L’uomo era finito sotto l’attenzione degli inquirenti già l’anno scorso, nell’ambito delle indagini sull’incendio di luglio alla cattedrale di Nantes.
L’uomo accusato di aver ucciso il prete, infatti, nel luglio del 2020, ha confessato di aver dato fuoco alla cattedrale di Nantes, quando operava come volontario nella diocesi e aveva il compito di chiudere l’edificio la sera.
Di nazionalità ruandese, è in Francia dal 2012, l’uomo aveva ricevuto il decreto di espulsione. In seguito alla sua confessione, era stato incriminato per «distruzione e danneggiamento da incendio» e imprigionato per diversi mesi prima di essere rilasciato sotto controllo giudiziario ed era in attesa del processo. La necessità di mantenerlo sotto controllo giudiziario ha impedito l’esecuzione dell’ordine di espulsione dal territorio.
Un sacerdote è stato vittima di un «drammatico assassinio» in Vandea, ha annunciato su Twitter il ministro dell’Interno Gèrald Darmanin, che ha detto fornirà «ogni appoggio ai cattolici»; il ministro si recherà nel pomeriggio sul luogo dell’assassinio.
Il vescovo della diocesi di Lucon, mons. Francois Jacolin, ha espresso «profondo dolore e tristezza» per l’uccisione di padre Olivier Maire e «condivide la pena immensa della sua famiglia e di tutta la famiglia monfortiana».
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