Vladimir Putin potrebbe ricorrere all’uso dell’agente nervino Novichok in Ucraina. Lo temono i funzionari americani.
Il composto è stato utilizzato in Gran Bretagna dalle spie che hanno preso di mira l’ex ufficiale dell’intelligence militare russa Sergei Skripal nella sua casa di Salisbury, nel Wiltshire.
L’agente nervino è stato utilizzato anche contro il rivale di Putin, Alexei Navalny. Tuttavia, sebbene in passato il Cremlino abbia utilizzato l’agente nervino solo per colpire individui, ora potrebbe sfruttarlo anche per colpire vittime di massa.
Gli effetti del Novichock
Il Novichok è un’arma chimica che è stata creata in URSS e la sua modalità di utilizzo può essere in polvere o liquida e se qualcuno lo inala può morire per soffocamento o arresto cardiaco in soli due minuti. Però, se la vittima sopravvive, le conseguenze sono disabilitanti: mal di testa, svenimenti, convulsioni o coma. Nei polmoni, invece, ci può essere affaticamento durante la respirazione o le contrazioni. Inoltre, aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna e nausea.
Nel 1997 le Nazioni Unite hanno costituito un’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW) con Russia e Stati Uniti d’America come membri. Lo scopo è di prevenire lo sviluppo, la produzione, lo stoccaggio, il trasferimento e l’uso di armi chimiche e si presume che la Russia abbia già distrutto tutte quelle che aveva in possesso.
Un consigliere statunitense ha avvertito che se l’invasione russa dovesse portare a nuovi fallimenti per il Cremlino, potrebbe portare alla fine del regime di Putin in Russia e, quindi, potrebbe anche adottare misure estreme per evitarlo.
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