Il presidente russo Vladimir Putin non avrebbe avviato la guerra in Ucraina se fosse stato una donna. Lo pensa Boris Johnson, premier britannico.
Nel dettaglio, Johnson, all’emittente tedesca ZDF, ha detto: “Se Putin fosse una donna, cosa che ovviamente non è, ma se lo fosse, non credo che si sarebbe imbarcato in una guerra pazza e maschilista di invasione e di violenza nel modo in cui ha fatto”. Per Johnson, inoltre, l’invasione dell’Ucraina di Putin è “un perfetto esempio di mascolinità tossica”, chiedendo, al contempo, una migliore istruzione per le ragazze di tutto il mondo e “più donne in posizioni di potere”.
La replica del Cremlino con il portavoce Dmitry Peskov non si è fatta attendere. A Ria Novosti, infatti, ha detto: “Il vecchio Freud, se fosse stato vivo, avrebbe sognato un soggetto del genere per la ricerca”. Inoltre, la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova, ha accusato Johnson di nutrire “fantasie sudoripare”.
Durante la stessa intervista a ZDF, il premier britannico ha anche riconosciuto che “ovviamente la gente vuole che la guerra finisca” ma, per il momento, “non c’è nessun accordo disponibile. Putin non sta facendo alcuna offerta di pace”.
Johnson, infine, è convinto che gli alleati occidentali debbano sostenere l’Ucraina per consentirle di trovarsi nella migliore posizione strategica possibile nel caso in cui i negoziati di pace con Mosca diventino praticabili.
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