- Salah Abdeslam è l’unico terrorista sopravvissuto del comando degli attacchi del 2015 a Parigi.
- Il terrorista costa ogni anno 433mila euro.
- Il ministro della Giustizia ha spiegato il perché.
È il prigioniero più ‘costoso’ di Francia. In carcere dal 2016, Salah Abdeslam, l’unico sopravvissuto del commando degli attacchi del 13 novembre 2015 a Parigi (130 morti), costa ogni anno all’amministrazione francese una cifra notevole. Ne dà notizia GentSide.com.
Secondo le informazioni trasmesse dal ministero della Giustizia e pubblicate sulla Gazzetta ufficiale a seguito dell’interrogazione del deputato Sébastien Chenu, si è saputo che ogni anno vengono spesi non meno di 433mila euro per la detenzione e la sorveglianza del terrorista, dieci volte di più rispetto a un detenuto standard.
Un costo che equivale a circa 36mila euro al mese o a 1.200 euro al giorno. Perché queste cifre così alte? Il ministro della Giustizia Eric Dupond-Moretti ha dettagliato queste spese nella risposta pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale: la maggior parte di questa somma – 397.340 euro all’anno – è dedicata alla sorveglianza diurna e notturna del detenuto.
«Salah Abdeslam è oggetto di sorveglianza permanente da parte di un team dedicato composto da 8 agenti», si legge nella risposta del ministero della Giustizia. Il cibo, il lavaggio della biancheria, il riscaldamento della sua cella costano 97 euro al giorno, ovvero 35.405 euro all’anno: un importo identico a «quello di ogni detenuto incarcerato a Fleury Mérogis».
Poi, il sistema di videosorveglianza, installato per tenere d’occhio Salah Abdeslam, è costato 16.020 euro ma non è una spesa ricorrente e il sistema è stato poi ammortizzato. 189.552 euro sono stati spesi anche per un dispositivo collocato vicino alla sua cilla così da impedire «ogni comunicazione telefonica illecita». Come nel caso della videosorveglianza, però, si tratta di una spesa ricorrente.
Infine, cinque celle della prigione sono dedicate al terrorista: «Una cella videosorvegliata che occupa; una lasciata libera e attrezzata in caso di incidente; una in cui è installato il dispositivo di monitoraggio; l’ultima dotata di vogatore e bicicletta, anch’essa video-monitorata, che usa di tanto in tanto. L’ultima cella vicina è lasciata vuota, per sicurezza».
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