L’Italia sta vivendo un momento drammatico e sono tante le storie di cittadini che si rimboccano le maniche per essere utili per gli altri. È questo il caso di Gino Varriale, panettiere di Napoli, che al Corriere della Sera ha raccontato che prima dell’epidemia di coronavirus regalava le rosette invedute ai bisognosi.

Ora, però, il napoletano ha deciso di fare altro: confezionare mascherine con la carta da forno, gli elastici e la spillatrice. Si tratta di un metodo fai-da-te per rispondere alla carenza delle mascherine industriali e, di recente, anche Barbara Palombelli su Storie Italiane ha mostrato agli italiani come farle in casa:

Gino Varriale gestisce un panificio con la moglie Lisa a Ercolano, comune di 50mila abitanti della Città Metropolitana di Napoli. Quindi, è uno degli esercizi commerciali che, in base all’ultimo decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, può restare aperto. Pertanto, chi va da lui per acquistare il pane può avere anche una mascherina.

«Ne avevo fatto centocinquanta, pensavo fossero sufficienti», ha raccontato Gino, ma «me ne chiedono altre e mi sono rimesso al lavoro. Anche il parroco perché vuole distribuirle a chi non può comprarle». Quindi, Gino, quando il resto della gente dorme, prepara sia il pane che le mascherine: «Dobbiamo essere uniti e solidali. La solidarietà è anche aiutare gli altri a proteggersi».

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