Il corpo senza vita di Isaac Newton, 4 mesi, è stato trovato nel letto matrimoniale che condivideva con il padre, Brooklyn, e la sorella maggiore. È successo nel Regno Unito, il 6 settembre scorso.

Come si apprende dal Lancashire Post, è stato appurato che l’uomo aveva messo il figlio a letto, circondato da cuscini, intorno alle 22 della sera precedente. A mezzanotte e trenta è andato a controllare Isaac. Brooklyn ha poi fumato un po’ di cannabis prima di andare a letto, in mezzo ai suoi due figli, intorno all’1.30. Alle 5.55 si è svegliato e ha scoperto che Isaac era freddo e non rispondeva agli stimoli, inoltre aveva del sangue intorno al naso.

L’autopsia, eseguita dalla dottoressa Alison Armor, ha scoperto che il bambino era morto qualche ora prima ed era stato a faccia in giù sul letto in quanto il sangue si era raccolto nella parte anteriore del suo corpo.

«La causa di morte – si legge sul rapporto del medico legale – è stata la sovrappposizione che si verifica quando il peso del corpo di un adulto si sovrappone al corpo del bambino. Gli effetti  sul petto e sull’area addominale impediscono al bambino di respirare».

Poi il parere del medico: «È una pratica pericolosa mettere un bambino in un letto matrimoniale con un adulto. Ciò è poi esacerbato dalla presenza di alcol o droghe. In questo caso, i livelli di cannabis nel padre hanno indicato un precedente uso di cannabis».

È stato, poi, ritenuto improbabile che Isaac si fosse rotolato da solo a faccia in giù, perché la sua famiglia ha detto che non era ancora in grado di farlo.

Il padre, una volta che si è accorto del dramma, ha cominciato a gridare aiuto e ha tentato di eseguire la RCP (rianimazione cardio polmonare). È stata anche chiamata un’ambulanza ma in ospedale è stato dichiarato il decesso del bambino.

Gli esami hanno appurato la presenza di cannabis nel padre di Isaac ma sono stati giudicati troppo bassi per giustificare accuse penali. L’uomo, davanti al magistrato, angosciato e tremante, ha riconosciuto di essere colpevole di quanto successo al figlio.