La Russia ha dichiarato “indesiderabile” il World Wide Fund for Nature (WWF), una delle più importanti organizzazioni non governative ambientaliste a livello mondiale.

Questa decisione, giunta in un momento di crescente repressione e tensione dopo l’offensiva del Cremlino in Ucraina, ha suscitato preoccupazione e polemiche sia a livello nazionale che internazionale.

La mossa della Russia e le accuse contro il WWF

L’ufficio del procuratore generale russo ha emesso un comunicato ufficiale in cui afferma che le attività svolte dal WWF in Russia rappresentano “minacce per la sicurezza nella sfera economica”. Questa dichiarazione ha effettivamente posto un divieto alle attività dell’organizzazione ambientalista nel Paese, limitando così il suo operato e la sua capacità di promuovere la conservazione ambientale e la tutela della natura.

Contesto di repressione e restrizioni:

La decisione di bandire il WWF si inserisce in un contesto più ampio di crescente repressione e restrizioni nei confronti delle organizzazioni non governative e delle voci critiche in Russia. Già un mese fa, un’altra importante ONG internazionale, Greenpeace, era stata oggetto di una decisione simile, mettendo in luce un’allarmante tendenza verso il controllo e la limitazione delle attività delle organizzazioni ambientaliste nel Paese.

Reazioni e preoccupazioni internazionali

La dichiarazione russa ha suscitato preoccupazione e critiche a livello internazionale. Numerose organizzazioni e governi esteri hanno espresso la loro solidarietà nei confronti del WWF e condannato questa restrizione delle libertà civili e della società civile. Le preoccupazioni riguardano l’impatto negativo che questa mossa potrebbe avere sulla conservazione ambientale e sulla protezione della natura in Russia.

Bonelli (Europa Verde): “Follia”

”Dopo Greenpeace, anche il WWF è stato messo al bando in Russia perché attenta alla sicurezza nazionale. È una follia del dittatore Putin, che, dopo aver aggredito l’Ucraina, prosegue nel suo disegno di costruire un ordine mondiale a sua immagine e somiglianza”.

Così il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Avs Angelo Bonelli. ”È evidente – ha aggiunto – che l’attacco alle associazioni ambientaliste viene messo in atto per difendere gli interessi dei grandi giacimenti di petrolio e gas di cui la Russia dispone, che perderebbero di valore con la transizione ecologica. Mentre si chiudono le associazioni ambientaliste, perché essere ecologista è un reato in Russia, l’agenzia di stampa russa Sputnik veicola le fake news più imponenti contro il cambiamento climatico e a favore delle fonti fossili”.

“Putin è un pericoloso dittatore, e l’Europa fa bene a contrastarlo anche sul piano dei valori. Ricordo che Putin sostiene che omosessuali, lesbiche e transgender possano essere internati in cliniche per il riorientamento sessuale”, ha concluso Bonelli.