Ci sarebbero “una serie di indicatori” che segnalano un imminente attacco della Russia alla Moldavia, che ha solo 3.250 soldati nel suo esercito. Lo afferma Ukrinform, citando fonti dell’intelligence ucraina.
“Una certa attività – si legge – si sta osservando nell’aeroproto di Tiraspol, capitale della non riconosciuta repubblica della Transinistria. I russi potrebbero tentare di trasferire le truppe su aerei ed elicotteri Il76 dalla Crimea occupata. Allo stesso tempo, nella capitale della Moldova, Chisinau, saranno organizzate proteste e rivolte”.
Le stesse fonti, poi, affermano che “le informazioni non sono in linea con le valutazioni dell’intelligence occidentale, secondo cui la Russia ha capacità sufficienti per completare in sicurezza questa rotta senza rischiare che i suoi aerei vengano abbattuti dalla difesa aerea ucraina nella regione di Odessa. Inoltre, per trasferire munizioni e truppe, la Russia dovrebbe creare un corridoio di terra dal Kherson temporaneamente occupato fino alle regioni di Mykolaiv e Odessa, affrontando la feroce resistenza delle forze ucraine”.
Inoltre, è stato riportato che “la Russia potrebbe tentare di invadere la Moldavia intorno al 9 maggio, quando Mosca celebra il Giorno della Vittoria. In questa data, il presidente Vladimir Putin potrebbe annunciare il riconoscimento dell’indipendenza della Transnistria, che porterebbe allo sviluppo dello stesso ‘scenario del Donbas’ e rappresenterebbe una minaccia diretta per l’integrità territoriale della Moldavia. Riteniamo che il Cremlino abbia già preso la decisione di attaccare la Moldova. Il destino della Moldabia è molto cruciale. Se i russi inizieranno a prendere il controllo, militarmente, saremo un bersaglio più facile e la minaccia per l’Ucraina sarà esistenziale”, ha proseguito la fonte. I russi, pertanto, comincerebbero “a fornire grandi quantità di armi al Paese prima di trasferirsi per cercare di renderlo parte della Russia”, ha aggiunto. Una volta acquisita la Moldavia, “le truppe russe potrebbero trasferirsi nel porto di Odessa, da ovest, aprendo così un nuovo fronte russo contro l’Ucraina, dalla Moldavia”.
Infine, secondo gli analisti britannici, tale operazione “tirerebbe parte delle forze ucraine sul fianco sud-occidentale; minerebbero le politiche pro UE del governo moldavo; intimiderebbero l’Occidente, suggerendo che il sostegno all’Ucraina potrebbe portare a un’ulteriore destabilizzazione nella regione, compresi i Balcani”.
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