Uno studente russo, Oleg Tarasov, frequentante l’Università Statale di Mosca, ha ricevuto una condanna a dieci giorni di carcere. La sua colpa? Aver nominato la sua rete wi-fi “Slava Ukraini” (“Gloria all’Ucraina”), frase simbolo delle Forze armate di Kiev.
La decisione è stata presa dal Tribunale di Mosca, che ha interpretato questo gesto come una “dimostrazione pubblica di simbolismo nazista o simboli di organizzazioni estremiste”. Di conseguenza, il dispositivo wi-fi è stato sequestrato.
Scoperta e perquisizione
Il 6 marzo, le autorità di sicurezza russa hanno identificato la rete wi-fi incriminata all’interno di un dormitorio studentesco situato in Prospettiva Lomonosovsky. La scoperta ha portato all’identificazione di Tarasov come proprietario del router, seguita da una perquisizione della sua stanza.
Il motto “Slava Ukraini” è stato recentemente inserito in un elenco di espressioni considerate dalle autorità russe come simboliche di “organizzazioni naziste”. Secondo la legislazione vigente in Russia, l’accusa mossa contro Tarasov rientra nella categoria degli illeciti amministrativi. Tuttavia, il rischio è che una recidiva possa trasformare l’accusa in un procedimento penale, con conseguenze potenzialmente più gravi per lo studente.
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