Matteo Salvini, vicepremier, reduce dal successo di coalizione in Lombardia e Lazio, ha proposto di ridurre o persino eliminare il canone RAI.

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, intervenuto a Telelombardia, ha affermato che, dopo le polemiche al Festival di Sanremo, “ci sarà da fare una riflessione sul canone, su quello che costa la Rai, su certi superstipendi e sugli agenti esterni”.

Il segretario della Lega è convinto che “bisogna togliere il canone Rai dalla bolletta e lavorare per ridurlo, abbassarlo o, come in altri Paesi europei, per eliminarlo”. “Va ripensato profondamente il ruolo del servizio pubblico” anche guardando a come funziona “in altri Paesi europei”.

“Non va bene che gli stipendi milionari debbano proseguire”

Salvini, 49 anni, sullo stesso tema è intervenuto anche ad Aria pulita su 7Gold: “Se non rispondi alle polemiche, a litigare con Fedez, con Tizio, con Caio, questo non vuol dire che il canone Rai in bolletta vada bene così, che la Rai funzioni così, che gli stipendi milionari debbano proseguire e che gli agenti privati possano andare e fare sulla televisione pubblica pagata dagli italiani”.

“Una profonda riflessione sul ruolo del servizio pubblico e sul fatto che gli italiani debbano continuare a pagarlo, va fatta. Togliere il canone dalla bolletta sì, lavorare per abbassarlo o, se ce la facciamo, addirittura per azzerarlo è un dovere. A prescindere da Sanremo, ma i costi miliardari in un momento come questo non possono essere messi a carico dei cittadini”, ha concluso il ministro.

Codacons d’accordo con Salvini

“Il canone Rai è a tutti gli effetti l’imposta più odiata dagli italiani e i tempi sono oramai maturi per la sua definitiva abolizione”. Lo ha affermato il Codacons.

“L’inserimento del canone nelle fatture elettriche ha rappresentato una vera e propria vessazione a danno degli utenti, che si sono ritrovati a pagare bollette più salate a causa della decisione assunta dal Governo Renzi – ha proseguito l’associazione – La questione finì anche dinanzi al Tar del Lazio, dove la nostra associazione presentò un ricorso per contestare la misura in virtù dell’illogicità della riscossione di un tributo legato al possesso del televisore attraverso le bollette elettriche. Riteniamo che i tempi siano oramai maturi per procedere ad una abolizione totale del canone Rai, considerato il nuovo scenario del mercato televisivo italiano e la possibilità per la Rai di concorrere ad armi pari con le altre reti attraverso la raccolta pubblicitaria. Senza contare che il canone inserito in bolletta aggrava la spesa degli utenti per le forniture elettriche, le cui tariffe hanno subito nell’ultimo anno rincari astronomici”.