Al Festival di Sanremo, come annunciato ieri dal managere Daniele Mancuso, ci sarà anche la reunion dei Ricchi e Poveri, in occasione del 50° anniversario del brano La prima cosa bella e della prima partecipazione alla kermesse, avvenuta nel 1970.

Sull’argomento è intervenuta Iva Zanicchi che, all’Adkronos, ha affermato: «Sono tornati pure i Ricchi e Poveri ma a me non mi hanno chiamato: non sono nel giro. Però mi consola la presenza di Ornella Vanoni, che ha qualche anno più di me. Lei in gara è tornata e quest’anno sarà ospite per un duetto (con Alberto Urso, n.d.r.). Quindi c’è speranza anche per me nei prossimi anni. Io il coraggio di andare in gara ce l’avrei eccome ma finché ci sono alcuni personaggi che hanno messo un veto sulla mia presenza non succederà. Io comunque il festival lo guarderò e auguro ad Amadeus ogni fortuna. Sanremo è l’unico evento che riunisce ancora intere famiglie davanti alla tv».

La Zanicchi ha parlato anche di altro, ovvero dell’esito del voto in Emilia Romagna, dov’è nata 80 anni fa a Ligonchio, frazione del comune di Ventasso (Reggio Emilia): «Non c’è stato un effetto citofono. Se uno vuole votare il centrodestra non cambia idea per una citofonata. Chi ama Salvini gradisce questo suo essere poco patinato e molto spontaneo». E ancora: «Io l’avevo detto, in tempi non sospetti. Lo avevo previsto perché conosco gli emiliani. Comunque il centrodestra ha avuto un risultato importantissimo in una regione così profondamente rossa. E al livello nazionale vincerebbe. Ma non si vota perché sono attaccati alle poltrone. Di fronte ai risultati di oggi, il M5S farà qualunque cosa per non andare alle urne, perché vorrebbe dire andare a casa, non essere rieletti, per la stragrande maggioranza di loro».

Zanicchi ha anche elogiato Stefano Bonaccini: «Ha governato bene. Ci voleva un candidato più forte per metterlo in discussione. Il dato di coalizione che per il centodestra appare maggiore dei voti andati alla Borgonzoni la dice lunga. I candidati sono fondamentali. In Emilia io avrei candidato un uomo. Perché conosco gli emiliani. In certi ruoli, anche nella rossa Emilia preferiscono gli uomini».

Articoli correlati